"Il mio rapporto con Ibrahimovic? Non c'è. All'inizio ce l'avevo, quando è arrivato eravamo due zingari, poi qualcosa è cambiato per essere così rancoroso, come ha detto di essere stato. Ma non è un problema". Parla così Marco Materazzi in diretta su Instagran con Damiano "Er Faina", raccontando del rancore dello svedese nei suoi confronti. "In realtà non abbiamo mai avito nessun tipo di problema, l'ho anche incontrato una volta, lui era tranquillo ed io anche. Poi ci sta che se lui mi stuzzica... Siamo due caratteri forti, ad averceli come lui in squadra. Come giocatore è un fenomeno, non ai livelli di quelli che tutti sappiamo, senza che si offenda. Anche se lui si sente Dio. Tolti i primi due c'è lui, c'era Totti, Neymar, Henry, tutta gente che ha fatto la storia del calcio. Ibra o Totti? A me sta simpatico Francesco, ho condiviso qualcosa di importante con lui. Chi prenderei? Dipende se voglio vincere il Mondiale o il campionato".
Materazzi: "Perugia come il 5 maggio"
Materazzi racconta anche il giorno in cui lui, da giocatore del Perugia, tolse lo scudetto alla Juventus consegnandolo alla Lazio: “Calori era un professionista molto serio. Di quella partita ricordo che faceva freddo, pioveva, la prima mezzora la Juve doveva fare quattro gol ma non l’ha fatti. La realtà è questa, quando c’era il sole ancora ci avevano preso a pallonate. Poi l’unico calcio d’angolo del secondo tempo, dove erano sei contro uno, si sono fatti gol da soli. Poi la partita è andata come è andata, noi abbiamo fatto solo la nostra parte come è giusto che sia. Come il 5 maggio? Come storia è stata molto simile" ha detto.