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Paolo Rossi e le ultime volontà: "Ricordatemi così..."

Nella sua autobiografia, scritta insieme alla moglie, il campione del Mondo dell'82 ricorda le notti magiche di quell'estate che lo hanno reso "el hombre del partido"

La storia di Paolo Rossi e dell’Italia degli Anni 80 è legata a doppio filo. Una connessione speciale, che nemmeno il tempo e la morte possono spezzare. Lo testimonia lo stesso Pablito, che si è guadagnato quel soprannome “sul campo”, in quella calda estate del 1982. È l’8 luglio, al Camp Nou di Barcellona va in scena la prima semifinale, Polonia-Italia, che consacrerà per sempre la Nazionale di Bearzot, oltre al 25enne attaccante della Juventus. Lo ricorda lui stesso, nella sua autobiografia “Ho fatto piangere il Brasile”, scritta a quattro mani con la moglie Federica Cappelletti.

Luglio '82, il ricordo di Pablito

“La partita la facciamo girare a nostro piacimento, come fosse già scritta in un copione di un film a lieto fine. Prima la controlliamo, appena un po’ contratti, poi segniamo. Il portiere polacco si chiama Mlynarczyk, indossa un maglione verde, ed è dotato di un paio di baffi grifagni. Lo vedo raccogliere il pallone nel sacco dopo 22 minuti: su cross di Antognoni appoggio in rete, rubando il tempo a compagni e avversari. Nel secondo tempo il raddoppio: passaggio di Altobelli a Bruno Conti che indirizza un cross delizioso al centro. La parabola scavalca lo stopper Janas: in questa meravigliosa palla dipinta dalla classe di Bruno vedo scritto, basta spingere. Ho tutto il tempo per prendere la mira e inginocchiarmi per poi colpire di testa, con il solito, povero portiere polacco che brancola nel vuoto. Due a zero. Rimango steso a terra mentre Tardelli e Oriali e altri corrono ad abbracciarmi. Sul tabellone luminoso, in alto, appare la scritta: EL HOMBRE DEL PARTIDO ES PAOLO ROSSI. In piedi tutti gridano estasiati Italia Italia e cantano ohi vita, ohi vita mia… Io bevo la gioia a pugni stretti verso la folla del cielo”.

"Maglia azzurra addosso, braccia al cielo"

Paolo Rossi segna una doppietta e l’Italia vola a prendersi il suo sogno in finale. Non è solo calcio, non è solo una partita. È un vero e proprio testamento da lasciare ai posteri. “Mi piacerebbe si ricordassero di me con un solo fotogramma – conclude Pablito nella sua autobiografia Maglia azzurra addosso, braccia aperte al cielo. Paolo Rossi: el hombre del partido”.

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