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Panucci: "Troppo lungo parlare di Cassano, meglio lasciar stare"

L'ex difensore giallorosso critica l'ex fantasista barese ed elogia Capello: "Mi ha voluto ovunque. Un uomo vero"

ROMA - "Cassano? Preferisco non spendere parole per lui, sarebbe un discorso troppo lungo". Christian Panucci, ex difensore della Roma ha ricordato la sua esperienza in maglia giallorossa, non risparmiando frecciatine verso il fantasista barese. "Meglio lasciar stare Cassano" ha dichiarato ai microfoni di Radio Due, preferendo concentrarsi sul rapporto con Fabio Capello, suo padre putativo. "Ero un suo pupillo. Mi voleva in tutte le squadre, mi ha portato ovunque. Ma perché sono stato una persona vera, lui non amava i ruffiani. Io e lui abbiamo avuto dei confronti, ma sempre molto leali. Con lui c'è sempre stato un rapporto particolare, ma è uno che non ti regala niente".

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"A Roma tutti sanno tutto. C'è una pressione notevole"

Otto stagioni nella capitale e tre trofei alzati al cielo. "Sono arrivato quasi in sordina, era l'11 settembre del 2001. Vedevo in tv l'attentato alle torri gemelle mentre facevo la valigia. Capello mi chiese in un giorno e dopo poco ero a Roma. E' successo tutto all'improvviso". Una città che gli è rimasta nel cuore, con i suoi pro e i suoi contro. "Io sono completamente innamorato di Roma, effettivamente c'è una pressione delle radio notevole, sanno tutti tutto, la gente è parte in causa, le radio hanno un peso notevole, si è vinto poco anche perché da altre parti ci sono squadre forti, ma la Roma, come la Lazio, rimane una squadra importante del campionato italiano. Io comunque ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa". Panucci, che ha allenato il Livorno, la Ternana e la nazionale albanese è molto critico sulla gestione del calcio italiano. "Si lavora poco sui settori giovanili, si cerca subito il business, non vengono fatti crescere i giocatori, si trascurano i settori giovanili, il resto soffre, i risultati sono quelli". Sul futuro: "Io sto aspettando una panchina, ho avuto offerte, ma non le ho prese in considerazione, sto aspettando la cosa giusta". 

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