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Empoli, è qui la festa per la A?

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Toscani a un passo dalla promozione diretta. Debbono battere il Cosenza ed è fatta. Ma potrebbero salire in A anche con un pari (se la Salernitana non vince col Pordenone) o addirittura con una sconfitta (se il Lecce non perde a Monza e i campani finiscono ko)

L'EMPOLI FREME PER LA A - Tutti assieme appassionatamente con un obbligo inderogabile: vietato provare a immaginare come finirà. Perché a 270 minuti dal termine della stagione regolare non ci sono certezze nell’avvincente volata promozione dove ha fatto irruzione Balotelli, ovviamente a modo suo, sfiorando una rissa e violando l’Arechi, privo però di Castori. E’ caduto l’Empoli dopo 28 giornate di potere assoluto che nessuno ha mai messo in discussione. Il colpo è riuscito all’Ascoli in un avvincente testacoda proprio in prossimità di un meritato traguardo per la capolista toscana che ora incrocia un Cosenza disperatamente alla ricerca di punti per il playout che oggi non si disputerebbe. A Dionisi basta vincere per essere in A. E così anche l’ennesimo passo falso interno del Lecce non ha avuto gli effetti collaterali di un tonfo disastroso. A patto che l’implacabile Coda abbia l’ennesimo moto d’orgoglio al “Brianteo” incrociando SuperMario già allenato da Corini con alterne fortune al Brescia nella passata stagione in A.

OBIETTIVO SERIE A - Già, la A. Meta agognata e disponibile proprio grazie a questo equilibrio che regna sovrano. Stagione apertissima con un solo verdetto scritto: quello dell’Entella del presidente Gozzi che, retrocessa, già progetta il rilancio attraverso un modello collaudato che ha nella sostenibilità finanziaria e nella sportività vera i suoi migliori propellenti. Intanto, la sosta forzata qualcosa ha finito per cambiare in un’annata passata quasi indenne attraverso l’emergenza sanitaria. I protocolli federali e quelli interni della Lega di Balata hanno retto alla pandemia, rischiando tuttavia di crollare di fronte alle astuzie tutte italiane che non mancano mai nel nostro calcio professionistico salvato dall’etica della responsabilità dalla quale non si potrà prescindere.

MERITO E CREDIBILITA' - Solo così il merito alla fine potrà trionfare, per nulla scalfito dalle clamorose indiscrezioni sul mondo arbitrale con carriere «gonfiate» e «referti taroccati» che non sono il frutto di qualche giornalista fantasioso e bene informato, rompiscatole di professione come qualcuno vorrebbe liquidare la questione. Una brutta storia, l’ennesima, a cui bisognerà andare a fondo, non fosse altro per rispetto di quella passione che la gente continua a iniettare in un mondo che non può essere fatto solo di business. La bellezza di questa Serie B, campionato degli italiani avvincente e contendibile come non mai, obbliga tutti a proteggerne la credibilità.

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