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Superlega, Infantino: "Ora i club affrontino le conseguenze"

Il presidente della FIFA: "Io difendo tutto il calcio e rifiuto la Super League, medierò per un dialogo costruttivo ma non escludo le sanzioni"

"Sono il presidente della FIFA e la mia responsabilità è difendere tutto il calcio ovunque. Ciò include club, leghe e federazioni di tutto il mondo, siano esse piccole, medie o grandi, con diversi livelli di sviluppo". Inizia così la sua intervista ad 'As' Gianni Infantino dopo il comunicato della Uefa sulla Superlega e le sanzioni applicate ai 9 club che hanno deciso di abbandonare la Super League. "Sosteniamo la UEFA nel suo rifiuto della Super League. Siamo contrari e ci opporremo sempre a qualsiasi competizione che non faccia parte della struttura internazionale del calcio e che minacci l'unità e la solidarietà, che dovrebbero sempre esistere nella piramide del calcio, che lega il calcio di base e quello amatoriale con i protagonisti di questo sport. Detto questo, è anche mio obbligo mediare tra le parti in modo che inizi un dialogo profondo e costruttivo alla ricerca di soluzioni positive. Dobbiamo affrontare insieme i problemi del calcio", ha aggiunto.

Infantino e le sanzioni ai club della Superlega

"Esistono meccanismi di controllo che garantiscono la solidarietà affinché le squadre meno privilegiate possano beneficiare, anche se solo in parte, del successo e della popolarità dei più famosi e potenti. Per quanto riguarda le sanzioni, ci sono organi competenti e indipendenti che analizzeranno cosa si può e si deve fare al riguardo, quindi non è mio compito parlarne. Ovviamente, ciò non significa che escluda l'applicazione di sanzioni a livello nazionale, continentale o globale. L'ho detto una volta e lo ripeto ora con chiarezza: o i club vogliono far parte delle strutture del calcio o dovranno affrontarne le conseguenze".

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Calcio sostenibile e dei tifosi

"I tifosi devono essere al centro di tutto ciò che facciamo. Senza i tifosi e la loro passione, il calcio non sarebbe quello che è, e dobbiamo tenerlo a mente. Il calcio è e deve essere fondamentalmente per i tifosi, e dobbiamo trovare modi per proteggere i loro interessi. Gli investimenti nel calcio sono ben accetti, ma fintanto che sono trasparenti e ci sono meccanismi di controllo che garantiscono un equilibrio competitivo, oltre che un settore sano e sostenibile".

Nuovi format

"Mantenere tutto esattamente uguale potrebbe non attrarre un pubblico più giovane come prima, ed è per questo che penso che dovremmo discutere, espandere e, francamente, se è possibile avere meno partite ma renderle più interessanti. Forse con nuovi formati e con più playoff".

Su Juve, Real e Barcellona

"Conosciamo tutti l'importanza di questi grandi club e come sono in grado di far emozionare i loro milioni di fan sia nei loro paesi che in tutto il mondo, ma dobbiamo anche prenderci cura dei club che non sono così grandi, di quelle leghe e federazioni che non sono in cima alla piramide. Dobbiamo garantire che il calcio cresca e venga giocato in tutto il mondo. La UEFA deciderà quale sia l'azione più appropriata da intraprendere nelle sue competizioni. Certo, dobbiamo essere rigorosi e disposti ad agire con fermezza, ma senza perdere di vista la possibilità di cercare di trovare soluzioni comuni a problemi comuni".

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