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Eurodeputati contro la Superlega: "Sport diritto di tutti"

All'Ue si chiede la chiusura verso modelli d'élite e una maggiore trasparenza nei trasferimenti dei giocatori

Gli eurodeputati bocciano la Superlega e chiedono più equilibrio tra interessi commerciali e funzioni sociali e maggiore trasparenza nei trasferimenti dei giocatori. L'eurodeputato polacco del Ppe, Tomasz Frankowski, relatore del testo sui valori Ue nel settore sportivo si è fatto portavoce di queste richieste: "Siamo contro una Superlega chiusa formata da club d'élite del calcio europeo poiché lo sport è un diritto di tutti". All'Ue si chiede di essere maggiormente coinvolti nel panorama sportivo europeo per incoraggiare un modello più equo che si allinei con i valori dell'Ue di inclusività ed equità attraverso un meccanismo di solidarietà per convogliare più fondi nello sport amatoriale e affrontare la disuguaglianza di genere garantendo pari retribuzione e visibilità.

Trasparenza nei trasferimenti

Sul fronte finanziario gli eurodeputati chiedono maggiore trasparenza nei trasferimenti dei giocatori, una maggiore regolamentazione delle attività degli agenti e l'utilizzo della regola del "50+1" per le proprietà delle squadra di calcio, già in uso in Germania, secondo cui gli investitori privati possono possedere solo fino al 49% delle azioni di un club. Previste anche sanzioni per i Paesi che non si conformano come l'esclusione dalla possibilità di ospitare grandi eventi sportivi. La relazione passerà ora al voto della plenaria dell'Eurocamera nella sessione di novembre.

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