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Lautaro e Dybala, leadership pesanti

Tutti e due sono campioni del Sudamerica. Tutti e due vogliono andare al mondiale. Per Lautaro (39 presenze e 21 gol con l’Albiceleste), sarebbe il primo; per Dybala (34 presenze e 3 gol, l’ultimo all’Italia), il secondo. Tutti e due puntano a sfidarsi il 1° ottobre a San Siro, quando si giocherà Inter-Roma che verrà dopo Argentina-Giamaica, nella notte fra martedì e mercoledì, penultimo test premondiale della Nazionale di Scaloni sulla strada del Qatar. Lautaro e Dybala si ritrovano l’uno con l’altro nella loro amatissima Argentina, consapevoli di quanto l’uno e l’altro siano importanti per l’Inter e per la Roma. A secco da un mese in nerazzurro - e solo Inzaghi sa quanto gli siano mancati i gol di Martinez, in assenza di Lukaku - al Toro sta facendo un gran bene la Nazionale, con la quale va in in rete da quattro partite consecutive: l’ultima, l’ha rifilata all’Honduras, travolto 3-0, con Messi (doppietta) e Gomez scatenati.

Lautaro ha giocato un tempo; Dybala è rimasto in panchina insieme con Di Maria: scelta precauzionale, dopo l’affaticamento muscolare che aveva impedito al romanista di scendere in campo contro l’Atalanta; scelta tattica per lo juventino, ancora alla ricerca della migliore condizione e tradito dal nervosismo a Monza. Dybala sta alla Roma come Lautaro sta all’Inter e Di Maria dovrebbe stare alla Juve, sebbene, sinora, il trentaquattrenne ex Psg abbia deluso le attese, tra infortuni, forma che tarda ad arrivare, gomitate e squalifiche di due giornate che lo costringeranno a saltare Bologna e Milan.

La carica che Lautaro ha trovato nell’Albiceleste gli servirà per rilanciarsi nell’Inter chiamata in 72 ore a fugare le perplessità e i malumori scaturiti dalla sconfitta di Udinese, la terza in sette gare di campionato, la nona comprendendo le due di Champions League. Il primo ottobre l’Inter riavrà anche Lukaku: insieme i due hanno segnato 105 gol durante la prima, comune esperienza milanese e le premesse del nuovo inizio sembravano le migliori. Poi, però, Lukaku si è infortunato e tutto per l’Inter è diventato più difficile.

Anche per la Roma non è mai facile rinunciare a Dybala, troppo prezioso, troppo decisivo in questo scorcio di stagione che l’ex bianconero ha iniziato alla grande, trovando la conferma di quanto sia stata felice la scelta giallorossa, dopo l’ultimo, tormentato e tormentoso biennio juventino. Dybala è davvero l’uomo in più di Mourinho, in campionato e in Europa League. Come Lautaro nell’Inter, Paulo sa che, per essere un protagonista al Mondiale, deve continuare a esserlo nella Roma. Solo così, Dybala può avere più chances di giocare insieme con l’unico Insostituibile nell’Albiceleste. Si chiama Messi.

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