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Addio Pelé: "Nessuno è mai stato come lui"

ANSA

Accompagnato dalle parole del presidente Lula, tra due ali di folla, per le vie di Santos. Fino al mausoleo con il pavimento in erba sintetica

Lacrime e applausi per l'addio a O Rei. L'ultimo viaggio per le strade della sua Santos, tra due ali di folla, su un mezzo scoperto dei “Bombeiros”, i vigili del fuoco, la bara attorniata dai militari e avvolta dalla bandiera del Brasile. Il corteo ha fatto tappa anche davanti alla casa della mamma di Pelé, Dona Celeste, che il 20 novembre scorso ha compiuto 100 anni e che soltanto nella serata di lunedì è stata informata della morte del figlio. Al momento del passaggio, su un balcone erano presenti la sorella Maria Lucia e altri familiari, ma non Dona Celeste, prudenzialmente tenuta in casa per le sue condizioni di salute.

Anche di notte

Ieri, dopo la veglia funebre sul campo di Vila Belmiro durata un giorno e durante il quale sono state oltre 230.000 le persone che hanno reso omaggio a Pelé (tre ore di attesa anche di notte), la sepoltura al Memorial Necrópole Ecumênica di Santos, ad appena mezzo chilometro dal suo stadio, dal suo campo. Prima dei funerali, che si sono svolti in forma privata presenti la famiglia e pochi amici stretti, la visita del presidente del Brasile, Lula: «Nessuno si può paragonare a Pelé» le sue parole. Accompagnato dalla “primeira-dama”, Janja, visibilmente commossa, il presidente, reduce dalla cerimonia di insediamento avvenuta domenica a Brasilia, è arrivato a Santos in elicottero ed è rimasto 23 minuti nella tenda riservata alla famiglia, partecipando anche all’orazione funebre tenuta dai sacerdoti Xavier e Toninho.

Fermò la guerra civile

Un'altra giornata intensa, tante le emozioni, a cominciare dalle lacrime di Marcia Aoki, la moglie di Pelé, scoppiata a piangere quando la bara è stata chiusa. Tra le numerose autorità che hanno voluto rendere l'ultimo omaggio a Pelé anche Muhammad Makarfi Ahmad, ambasciatore della Nigeria. «Noi lo celebriamo da quarant'anni, dalla nostra indipendenza - ha ricordato - È stato nel nostro Paese diverse volte e durante la prima visita la sua presenza fece fermare la guerra civile nei giorni in cui giocò».

Mausoleo dorato

E il mausoleo al primo piano del cimitero dove riposa O Rei diventerà presto meta dei turisti. Ha una superficie di 200 metri quadrati, il pavimento ricoperto di erba sintetica, decorato appositamente con l'aggiunta anche di alcune maglie e altri oggetti commemorativi. E se la bara non è quella in oro, come era stato ipotizzato in un primo momento, sarà però il mausoleo ad aver dettagli dorati, come anche le due statue che saranno offerte alla famiglia.

Le assenze

Ma le polemiche non sono mancate nemmeno in queste ore: dai sorrisi apparsi sullo sfondo di alcune foto che ritraevano in primo piano la bara di Pelé ancora aperta, postate dalla figlia Kely Cristina, ai selfie del presidente della Fifa, Gianni Infantino, fino alle assenze, tra gli ospiti illustri, del ct dimissionario del Brasile Tite, come di tanti giocatori di ieri, ma anche di oggi. Dei campioni del mondo del 1994 e 2002, solo Mauro Silva, titolo negli Usa e attuale vicepresidente della Federaçao Paulista, si è visto a Santos. E nemmeno Neymar (che in sua rappresentanza ha inviato il padre) è stato salvato da giornalisti e commentatori brasiliani che hanno ricordato come «Per le feste i permessi dal Psg se li è fatti dare...».

Avenida Pelé

E contemporaneamente all'addio di Santos, da Rio de Janeiro il sindaco della città, Eduardo Paes, ha annunciato su Twitter che Radial Oeste, una delle strade principali che portano al Maracanà, si chiamerà Avenida Pelé. La Fifa invece intitolerà al genio brasiliano il campo della sua sede a Zurigo, dopo aver invitato ciascuno dei 211 Paesi membri a dare il nome di Pelé a uno stadio.

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