Il 12 maggio 2022, nell'Aula Magna dell'Università Statale di Milano, la Fondazione Umberto Veronesi premiò 138 medici e ricercatori, italiani e stranieri. In quell'occasione, Gianluca Vialli inviò un videomessaggio: "Sono un ex sportivo professionista, capodelegazione della Nazionale italiana di calcio e sono un malato di cancro. Ai ricercatori dico: "Forza e coraggio ragazzi, buon lavoro, abbiamo bisogno di voi. E saluto anche i miei 'colleghi' malati di cancro: dai, andiamo avanti, testa alta, petto in fuori, con grande dignità e grande ottimismo perché la ricerca va avanti". Ecco, per raccontare Luca in campo nella partita contro l' "ospite indesiderato che spero si stanchi di me", bisogna partire anche da quelle parole che la Fondazione Veronesi ha riproposto oggi, ringraziando Vialli per esserne stato il testimonial, il sostenitore, l'ammalato di cancro così coraggioso e forte da rincuorare i "colleghi". Vialli che, sin dal 2004, insieme con Massimo Mauro, amico fraterno, ha dato vita alla Fondazione che porta il loro nome. Il suo motto dice tutto: " Finanziare la ricerca è il nostro sport preferito". Al punto che, assieme, Vialli & Mauro, sfruttando la cassa di risonanza mediatica a loro disposizione, hanno organizzato decine e decine di eventi per raccogliere fondi, obbedendo alla missione che si sono dati: Essa "esclude ogni fine di lucro, è l’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale nei seguenti settori:
1) supportare la prevenzione e la cura del cancro. Il Cancro è divenuto tristemente una delle malattie più diffuse della nostra società. Purtroppo ogni giorno in Italia si diagnosticano più di 1.000 nuovi casi di cancro e nei cinque tumori più frequenti troviamo tra le donne, il tumore della mammella (30,3 per cento). Consapevoli che la prevenzione è la migliore arma e che il cancro al seno colpisce una donna su otto abbiamo scelto di finanziare gli strumenti necessari per aiutare a prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci l’insorgenza di questa malattia.
2) Finanziare la ricerca di eccellenza sulla SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. La SLA è una malattia che imprigiona nel proprio corpo la persona colpita, nel tempo immobilizza, impedisce di comunicare, fino a compromettere le funzioni vitali, ma non fa perdere la capacità di pensare, provare emozioni, la volontà e il bisogno di condividere con gli altri la propria esperienza di vita. Della SLA non sono conosciute le cause e non esiste una terapia efficace per contrastarla. Grazie alla ricerca scientifica sono stati compiuti importanti passi avanti che hanno permesso di comprendere meglio alcuni meccanismi alla base della malattia. La SLA colpisce solitamente persone di età compresa tra i 40 e i 70 anni, e si stima che in Italia siano presenti più di 6.000 persone affette da SLA. Tuttavia, la malattia può colpire anche persone tra i venti e i trent’anni. Per gli ammalati l’unica speranza è sapere che c’è qualcuno che si preoccupa di raccogliere fondi da destinare alla ricerca.
Altrettanto importante per una malattia che non ha cura è la qualità dell’assistenza che consenta agli ammalati ed alle loro famiglie di fare una vita degna di questo nome. Inoltre, ci sta a cuore un altro obiettivo di carattere culturale: la promozione e lo sviluppo di attività per la diffusione. dello sport e in particolare del calcio, come fenomeno storico e culturale. Lo sport, specie quello di squadra, porta a vivere valori come la correttezza, l’osservanza delle regole, il rispetto degli altri e la solidarietà. Insegna ad accettare le sconfitte per godere ancora di più delle vittorie ed a riconoscere il valore dell'avversario". Se cliccate sul sito fondazionevialliemauro.org, scoprite come fare per sostenere la ricerca. Oggi più che mai nel nome di Luca.