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La scioccante rivelazione di Boranga: "Ho visto valanghe di pasticche". Scoppia un caso doping?

L'ex portiere: "Quando giocavo a Brescia i miei compagni ne prendevano quantità spropositate. Il micoren? Se ne assumeva tanto"

ROMA - Una vita nel calcio e poi la passione e i risultati anche nell'atletica, ma ciò che contraddistingue l'ex portiere Lamberto Boranga sono gli studi di medicina. Specialista in cardiologia e medicina dello sport e medicina interna, può parlare con cognizione di causa delle sostanze utilizzate nel mondo del calcio. Oggi torna indietro con la memoria provando a dare un’ulteriore testimonianza alla questione doping nel calcio, riaperta dopo la morte di Gianluca Vialli. Ecco cosa ha detto l'ex portiere di serie A, in un'intervista a Open: "Ai nostri tempi si prendevano in continuazione pasticchine e pasticcone, era normale che il medico le prescrivesse: molte aumentavano la concentrazione durante la partita, la voglia di giocare, la spinta per correre. Tutto questo a un portiere come me specialmente faceva benissimo. Il micoren? Si tratta di un analettico respiratorio, in grado di aumentare l'atto respiratorio, aumentando così la resistenza. Ma il vero problema è quanto si sceglieva di acquisirne: alcuni giocatori prendevano anche 10 pasticche tutte insieme. Sta lì il punto. Di Micoren c'erano anche le gocce, se ne mettevano 10 sulla zolletta di zucchero. Il problema anche lì e che molti calciatori ne prendevano oltre 20 e 30. Quando giocavo a Brescia ho visto compagni che ne prendevano una valanga. Lutilizzo smodato può avere effetti nocivi anche dal punto di vista epatico e del pancreas. Lo stesso meccanismo riguardava anche la creatina: se è accertato che 3 grammi al giorno migliorano l’attività muscolare, 20 grammi cominciano a fare lo stesso effetto di un anabolizzante. Poi negli anni ’80, più o meno anche negli anni stessi di Vialli, arrivarono i corticosteroidi, molto usati: un gruppo di ormoni steroidei sintetizzati nella corteccia del surrene, diventati doping soltanto tempo dopo. Sono farmaci che attivano anche la parte del fegato e del pancreas. Il cortisone è un antinfiammatorio potente, che si somministra in maniera intra-articolare senza grossi effetti nocivi. Ma se si somministra intra-muscolo, come spesso succedeva, entra in circolo in maniera molto più pervasiva. Senza dimenticare il problema delle quantità".

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