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Attenzione ed esperienza: così la Roma può andare in finale

La differenza di valori e di curriculum deve pesare contro il Bayer Leverkusen. Ma niente barricate

E' già cominciata una festa in Germania. Ma la semifinale di Europa League non c'entra niente. Qui proprio il 18 maggio si celebra l'Ascensione, motivo per il quale i 1.800 romanisti arrivati per la partita sono stati accolti da mercatini all'aperto, musica e affollamento lungo il Reno, il grande fiume che dà il nome alla regione. C'è davvero una bella atmosfera, anche perché da due giorni il sole non è mai scomparso e accompagnerà le squadre fino al calcio d'inizio, complice la primavera inoltrata.

ATTESA

Leverkusen è un laborioso sobborgo di Colonia dove la Bayer, l'industria farmaceutica, sogna una grande impresa: la prima finale europea 21 anni dopo quella di Champions, in cui una magia di Zidane spezzò il sogno di una squadra fortissima. Nell'Arena, piccolo ma rumoroso stadio, saranno oltre 30.000 a spingere i ragazzini di Xabi Alonso alla rimonta, dopo lo 0-1 dell'andata firmato da un loro coetaneo: Edoardo Bove. In tribuna naturalmente anche Rudi Voeller, che è doppio ex ma è ancora legato al Leverkusen. Vive a Dusseldorf, l'altra grande città dell'area, e non mancherà all'appuntamento, dopo aver assistito anche alla partita d'andata all'Olimpico. I romanisti, che lui ama ancora tanto, sperano che non sorrida.

STRATEGIA

In casa Roma è comprensibile un cauto ottimismo, non solo per i valori emersi nella prima sfida ma anche per il curriculum dei partecipanti alla trasferta: quasi tutti i titolari, esclusi Celik e lo stesso Bove, hanno già giocato almeno una finale Uefa e in termini di esperienza la rosa del Bayer ha un gap di 429 partite in meno, che a certi livelli e in certi momenti possono pesare. Ma ha ragione José Mourinho, che a sua volta è avanti 26-0 nella classifica dei titoli vinti con Xabi: c'è un secondo tempo da giocare e non ha senso difendere a oltranza un solo gol di vantaggio. Servirà una partita accorta, certo, come dimostra la formazione molto compatta che l'allenatore ha studiato per proteggere la difesa. Senza Dybala, che ancora non è al top, è saggio affidarsi a un solo centravanti con Pellegrini qualche metro più avanti del solito. Però sarebbe opportuno frenare gli slanci dei tedeschi, creando le premesse per spaventarli. In fondo è stato questo il copione dell'Olimpico: il Leverkusen ha dominato per sei minuti, poi è stato gestito senza problemi. Per andare a Budapest, per raggiungere la seconda finale consecutiva, la Roma deve anche imporre la sua superiorità. E' un sogno ma anche una possibilità concreta, adesso.

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