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Costacurta: “Sky in forte crescita. In Inghilterra le squadre più forti”

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Uno dei volti dell’emittente satellitare parla della Premier e non solo: "Caso Acerbi? Mancavano le prove..."

Alessandro Costacurta, un italiano vero, guarda la Premier dal salotto di Sky e viaggia con la sua fantasia. «Avete visto Liverpool-City di qualche settimana fa? Domenica c’è City-Arsenal e il calendario è pieno di eventi di questo tenore. Imperdibili». Billy è opinion leader, più che opinionista. 
 
Sarà in esclusiva su Sky fino al 2028. Anche secondo lei il gap con la Serie A è incolmabile?  
«Le più forti giocano in Inghilterra. E fa male, perché i migliori un tempo eravamo noi. Credo che dovremmo cambiare atteggiamento: in Italia molte società pensano solo al loro orticello. Menomale che ci sono le proprietà straniere: portano idee, prospettive, ambizioni. Avranno una visione più utilitaristica e meno passionale, ma funziona». 
 
C’è anche un tema di educazione? In Italia le curve sono spesso delle zone franche. 
«Ma stiamo evolvendo. Quest’anno ho visto la Roma e il Milan in casa, atmosfere meravigliose allo stadio con tanti bambini e famiglie. Di sicuro una riforma degli impianti nel nostro Paese dev’essere una priorità non più rinviabile». 
 
Costacurta, da Roma-Milan può uscire la vincitrice dell’Europa League? 
«Una finalista sì, però il Liverpool è superiore e bisognerà farci i conti. Anche il Leverkusen fa un gran calcio». 
 
Le nostre stanno cambiando atteggiamento rispetto alle coppe? 
«Ricordo il mio Milan: noi in Europa ci sentivamo a casa e grazie al cammino internazionale costruimmo un Dna vincente. Pur con dei limiti strutturali, Roma e Milan sono su questa strada».  
 
Si aspettava qualcosa in più dalle italiane in Champions?  
«L’Inter ha perso un’occasione, il Milan lo stesso contro Newcastle e Dortmund, Lazio e Napoli hanno sbattuto su due colossi. L’anno scorso siamo stati fortunati, quest’anno sfortunati. Secondo me, però, il gap con le migliori è diminuito nonostante i risultati siano peggiori». 
 
Chi è oggi il difensore italiano più forte? 
«Ne dico due: Buongiorno e Bastoni. Acerbi dentro l’area mi sembra quello più solido, ma in Nazionale, con tutti quei metri dietro, può fare fatica». 
 
All’Europeo saremo all’altezza delle migliori? 
«Siamo inferiori a Inghilterra, Francia e forse Spagna, ma non troppo. Ridurremo il gap grazie a un allenatore fantastico come Spalletti». 
 
Considerazioni sul caso Acerbi? Il calcio sta peggiorando? 
«Prima era molto peggio. Sotto le curve Rijkaard e Gullit venivano massacrati e il fatto che ora giustamente ci indigniamo significa che dei passi in avanti sono stati fatti. Sul caso Acerbi-Juan Jesus credo che non si potesse fare altrimenti, se mancavano le prove. Sicuramente in campo è successo qualcosa di spiacevole, ma una decisione diversa avrebbe potuto creare un precedente pericoloso».  
 
Da subcommissario Figc lei incentivò le seconde squadre. È la strada giusta? 
«È una strada. Ho solo cercato di dare delle opzioni in più per i giovani. La Juve è stata una grande dimostrazione e forse anche il Milan seguirà questo percorso. In Italia consideriamo ragazzini i 22enni, in Francia e in Germania a 18 anni sono adulti». 
 
Il dominio dell’Inter l’ha sorpresa? 
«Ha una qualità di gioco meravigliosa, quindi no. Il Napoli non ha potuto ripetersi perché ha cambiato allenatore e venduto Kim». 
 
Siamo sempre lì: in Italia vince la miglior difesa. 
«Sì, senza dubbio, ma ultimamente vince pure quella che fa il calcio più bello. E l’Inter ha fatto 71 gol in 29 partite». 

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