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Sport e Salute, Nepi rilancia sugli stadi: "È arrivato il momento di rinnovare"

L'amministratore delegato annuncia: "Impianti vecchi di sessant'anni, il calcio deve adeguarsi agli standard attuali, con un occhio a quelli de domani"

ROMA - In occasione della conferenza stampa in Senato per la presentazione del disegno di legge di Fi per la costruzione e ristrutturazione di impianti sportivi, l'amministratore delegato di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, ha fatto il punto della situazione, sottolineando l'urgenza di un immediato rilancio dell'impiantistica legata al calcio.

"Stadi vecchi sessant'anni"

"Il calcio è un driver di sviluppo sociale ed economico del Paese, e lo sport è un ascensore sociale importantissimo, con la domanda che sta crescendo 7 volte in più rispetto all'offerta", ha sottolineato Nepi Molineris, aggiungendo: "C'è però una carenza impiantistica importante. Nel Paese, periodo di grandi investimenti negli impianti ci sono stati solo con i Giochi di Roma 1960 e con il Mondiale del '90: significa che i nostri stadi hanno circa 61 anni di età, è come se portassero i nostri figli in un cinema degli anni '80, con le sedie di legno e il fumo all'interno. Dopo venti anni di gestione dello Stadio Olimpico e circa 1.600 partite, ricordo ancora che il primo articolo uscito all'epoca fu 'Roma e Lazio, Olimpico addio'. Parliamo di vent'anni fa, e negli ultimi dieci anni siamo stati il Paese che ha investito meno sugli stadi".

"Investire su presente e futuro"

La soluzione per l'ad di Sport e Salute è una sola: "Bisogna intervenire non solo adeguando gli impianti agli standard di oggi, ma per essere pronti alle innovazioni che arriveranno da qui ai prossimi 20-30 anni, anche in chiave digitale e di intelligenza artificiale".

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