Continua a far discutere lo scandalo scommesse nel mondo arbitrale. Luigi Catanoso, fischietto della CAN C di Reggio Calabria, due giorni fa è stato sospeso per 2 anni dal tribunale Figc per aver incontrato un collega, Milone, prima di Empoli-Lazio del campionato Primavera, e avergli offerto circa tremila euro «in cambio di informazioni utili a consentirgli di effettuare scommesse dall’esito sicuro su ammonizioni e/o rigori e su quale squadra avrebbe segnato per prima». La procura Figc lo aveva deferito per violazione del divieto di scommesse oltre che dei principi di lealtà, correttezza e probità e del regolamento dell’Aia, e adesso il numero uno della Figc, Gravina, sarebbe intenzionato ad avvalersi di un istituto previsto dal codice all’articolo 102: il reclamo del presidente, che «può impugnare le decisioni» anche del «Tribunale federale, quando ritenga che queste siano inadeguate o illegittime». Gravina considera troppo lieve la sanzione inflitta a Catanoso, sul quale c’erano da tempo sospetti a causa di flussi anomali di puntate sempre nelle partite da lui dirette, e avrà 60 giorni. Farà ricorso anche il procuratore Chiné, che aveva chiesto 3 anni di stop.
Corriere dello Sport
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