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Milinkovic-Savic e la nuova vita in Arabia dopo l'addio alla Lazio: l'agente svela tutto

Intervista esclusiva a Uros Jankovic, il manager dell’ex Sergente biancoceleste: "Il campionato saudita è già al livello dei top 5 d’Europa e presto sarà tra i primi 3"

La Saudi League, tutto l’oro del calcio. La caccia alle stelle del 2023 (meno sfrenata quest’anno) aveva definito un nuovo ordine del mercato mondiale. In questo mondo fantamilionario era sbarcato Sergej Milinkovic, il gioiello più sfolgorante della Lazio. Quarantadue milioni il prezzo riconosciuto dall’Al-Hilal a Lotito, comprensivo del premio di formazione del giocatore. Quarantadue milioni ad un anno dalla scadenza del contratto. Un’enormità. Milinkovic è beato e felice a Riyad. L’anno scorso l’Al-Hilal ha vinto lo scudetto con 12 punti sull’Al-Nassr di Ronaldo, centrando il record mondiale di vittorie di fila (34 totali). Oggi è secondo dietro l’Al-Ittihad (34 punti contro 36). Undici gol in 30 presenze di campionato l’anno scorso, dieci gol in 23 presenze quest’anno. La crescita del Sergente non si è fermata, è aumentata. Ci sono voci che lo vorrebbero di ritorno in Italia. Il suo manager, Uros Jankovic, ci porta nel suo futuro.

Jankovic, lei che ormai la conosce bene, la Saudi League è ancora l’Eldorado del calcio?
«La qualità del campionato e del calcio saudita è estremamente alta, i migliori allenatori europei guidano i club leader e oltre alle prime quattro ci sono l’Al Qadisiyah di Dammam e l’Al-Ettifaq. Questa stagione sarà tesa, incerta fino all’ultimo. Saranno sei mesi di fantastico campionato ed è mia opinione che con il progetto governativo pensato, l’Arabia Saudita migliorerà sempre di più nei prossimi anni. Il campionato saudita è già sul livello dei 5 campionati top d’Europa».

Milinkovic ci è arrivato nell’estate di Ronaldo e Benzema, a 28 anni. Impossibile dire di no all’offerta ineguagliabile di una vita ricca d’ogni ben di Dio…
«Dopo 8 anni fantastici alla Lazio, in cui Sergej è stato uno dei migliori, era arrivato il momento dell’addio. Tutti dicevano che saremmo andati via a zero, ma avevamo dato la nostra parola a Lotito. Abbiamo portato l’offerta di 42 milioni, nonostante dall’1 gennaio 2024 Sergej sarebbe stato libero di firmare con altri club, e il presidente l’ha accettata».

Le voci che Sergej tornerà in Italia sono vere?
«Non sono vere. Sergej è estremamente felice all’Al-Hilal, della vita a Riyad, e lo stesso vale per la sua famiglia. Il nostro futuro è assolutamente legato al club. Sono sicuro che la squadra dimostrerà tutta la qualità nel nuovo Mondiale per club che si disputerà nel 2025 in America con il Real e tanti altri top club».

L’anno scorso è stato il miglior giocatore del campionato, meglio di Ronaldo e Benzema. E Neymar è stato un flop, subito rotto. Quanto vi ha inorgogliti?
«Un ruolo eccezionale nelle fantastiche partite di Sergej l’ha giocato l’allenatore Jorge Jesus, ha sfruttato le super qualità del giocatore nel migliore dei modi e ha condotto in modo fantastico la squadra. Sergej ha ripagato la fiducia del club sul campo e in 18 mesi ha aiutato l’Al-Hilal a vincere 4 trofei e a battere il record mondiale per numero di vittorie di fila».

Pensa che concluderà la carriera in Arabia o tornerà in Europa per un’ultima avventura?
«Sergej è estremamente soddisfatto dell’atteggiamento della società e dei tifosi nei suoi confronti. Il presidente e il direttore sono estremamente corretti, i giocatori hanno condizioni fantastiche di vita, possono concentrarsi solo sul calcio».

La vita di Riyad è tutto oro e benessere come si racconta?
«E’ di alta qualità. Sergej vive con la sua famiglia nel quartiere d'élite di Al-Bustan di Riyad, ci sono ottime condizioni di vita come nelle più grandi metropoli del mondo».

Come ci si interfaccia con i club sauditi. Tanti soldi, ma quali difficoltà ci sono nell’impostare e chiudere trattative?
«I dirigenti dell’Al-Hilal durante la trattativa sono stati eccezionali, corretti, e l’intera operazione, dall’offerta alla realizzazione del trasferimento, ha richiesto solo 5 giorni di lavoro. Ancora prima di arrivare all’Al-Hilal sapevamo che si trattava del più grande club dell’Asia e Sergej se ne è convinto subito quando è atterrato a Riyad. Nell’estate 2023 il campionato saudita è stato rafforzato con 30 dei migliori giocatori europei e i progressi sono iniziati subito velocemente».

Il mondiale 2034 si disputerà in Arabia, a quel tempo a che punto sarà il calcio della Saudi League?
«Ora ci sono 50-60 top player che giocano nel campionato saudita, sono nazionali di altissima qualità. Non dobbiamo dimenticare che si tratta dell’Arabia Saudita, l’unica nazionale che è riuscita a battere l’Argentina al Mondiale in Qatar. I nazionali danno un contributo significativo alla qualità del campionato. I tifosi sauditi amano molto il calcio, l’atmosfera che si respira nei derby è bella quanto quella dei top derby mondiali. Il campionato saudita è già al livello dei primi 5 d'Europa e molto presto sarà tra i primi 3».

Lei è anche il manager di Vanja Milinkovic del Torino, resterà a Torino o partirà? Ne ha parlato con Cairo?
«Vanja ha vissuto 18 mesi fantastici al Torino. Nella stagione 2023-2024 è stato secondo Italia e in Europa per numero di clean sheet e quest’anno è primo per parate. Abbiamo ottimi rapporti con il presidente Cairo e il diesse Vagnati e sono sicuro che insieme prenderemo la decisione migliore per il futuro di Vanja, è uno dei migliori portieri della Serie A e d’Europa. Di conseguenza, aspetta di vivere un futuro fantastico, della sua qualità e come merita».

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