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Platini assolto dopo 10 anni: chi non lo voleva presidente Fifa, c'è riuscito, ma non finisce qui

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Platini assolto dopo 10 anni: chi non lo voleva presidente Fifa, c'è riuscito, ma non finisce qui EPA
Adesso che l'odissea giudiziaria di Michel, 67 anni e di Blatter, 89 anni, si è definitivamente conclusa, dice bene Le Roi: "Hanno voluto impedirmi di diventare il capo del calcio mondiale. Per I miei nemici il tempo era importante. Ora ho vinto solo la prima partita: andrò sino in fondo"

Dieci anni. Dieci lunghissimi, interminabili anni è durata l'odissea giudiziaria di Michel Platini, che oggi ne ha 67 e di Sepp Blatter, che ne ha 89, dall'8 giugno 1998 al 21 dicembre 2015 presidente della Fifa. Entrambi sono stati definitivamente assolti dall'accusa di truffa ai danni della federcalcio mondiale. In appello, il Tribunale penale federale d'appello Bellinzona, Svizzera, non ha accolto le richieste della pubblica accusa che, lo scorso 15 giugno, aveva chiesto per i due imputati 20 mesi di reclusione con la sospensione della pena, nonostante essi si siano sempre proclamati innocenti. Platini, già assolto in primo grado, era stato accusato "di aver percepito illegalmente, a spese della Fifa, il pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri" (1,8 milioni di euro) da parte di Blatter. La difesa e l'accusa concordarono su un punto: il tre volte Pallone d'Oro aveva ben consigliato Blatter tra il 1998 e il 2002, durante il primo mandato di quest'ultimo alla guida della Fifa, quando i due avevano stipulato un contratto nel 1999. L'accordo attribuiva a Platini un compenso annuo di 300 mila  franchi svizzeri, interamente pagati dalla Fifa. Ma, nel gennaio 2011, il fuoriclasse francese, divenuto nel frattempo presidente della Uefa (carica ricoperta dal 2007 al 2015 e in piena ascesa succedere a Blatter), sempre secondo l'accusa "ha rivendicato un compenso ingiustificato di 2 milioni di franchi svizzeri". Platini e Blatter si sono difesi sostenendo di aver deciso fin dall'inizio uno stipendio annuo di un milione di franchi svizzeri, garantito da un "gentlemen agreement" orale e senza testimoni. L'intesa orale era valida, secondo la legge elvetica e la somma fu regolarmene denunciata da Platini al fisco transalpino. Tuttavia, la Procura federale non era stata dello stesso parere: scattò l'inchiesta, Michel fu costretto a dimettersi e a rinunciare a qualunque ruolo nelle istituzioni calcistiche; alla presidenza della Fifa venne eletto Infantino, già braccio destro di Blatter.

Platini vuole andare sino in fondo

Dopo dieci lunghisismi, interminabili anni, per la seconda volta Platini è stato riconosciuto innocente. Si capisce perché, adesso, voglia andare sino in fondo: "In seguito alla decisione dei giudici del tribunale di Bellinzona, ho voluto esprimere la mia felicità per tutti i miei cari che finalmente giustizia sia stata fatta dopo sette anni di bugie e manipolazioni. La verità è venuta alla luce. La mia lotta è una lotta contro l'ingiustizia. Ho vinto una prima partita. In questo caso ci sono colpevoli che non si sono presentati durante il processo. Non mi arrenderò e andrò fino in fondo nella mia ricerca della verità.  Passare dall'essere una leggenda del calcio mondiale a un diavolo è molto difficile, soprattutto quando lo si fa in modo totalmente ingiusto. La persecuzione è finita. Il mio onore è stato ripristinato. Nessuno in Francia credeva fossi responsabile di qualcosa. Conosco la storia fin dall'inizio, so che si trattava di un complotto per impedirmi di diventare presidente della Fifa. So che per i miei nemici il tempo era importante, mi hanno messo da parte per 10 anni". Ci sono riusciti, Michel, ma, adesso, torni in campo e non finisce qui.

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