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Calciomercato, social e bufale: un eterno primo aprile

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Calciomercato, social e bufale: un eterno primo aprile
Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport - Stadio

Siamo dentro un eterno primo aprile, tra pesci palla, sega e siluro. Da trentotto giorni sono tornato sui social: mancavo dal 2019 e mi sentivo così leggero... La montagna di cazzate che ho letto in poco più di un mese mi ha subito appesantito le parti basse.  

Qualche esempio: Allegri è stato dato per sicuro al Milan e alla Roma, in rossonero è finito anche Gasperini; Gasp è stato associato pure alla Juve e alla Roma. De Zerbi, Montella, Mancini, Fabregas, Italiano e Pioli hanno fatto il giro delle sette chiese, mentre Conte per i “socialisti” ha virtualmente lasciato il Napoli per il Milan o la Juve. C’è chi ha perfino anticipato la lista dei romanisti sgraditi a Gasperini senza peraltro aver parlato con lui, né con gli americani che non si confrontano con nessuno. Una soffiata di Ranieri? Lo escludo, Claudio è un raffinato perculatore. 

Ognuno è libero di postare ciò che vuole - sono i social, bellezza! -, oltretutto sparare minchiate sul calcio non è ancora una pratica illegale. Il problema sorge quando quelli che con i protagonisti parlano spesso (per lavoro) e hanno informazioni di prima mano, vengono sistematicamente sorpassati a sinistra dalle fantasie di chi è appena uscito dal bar o è davanti al computer di casa o in ufficio e rivela ciò che gli ha detto l’amico dello zio del cugino di Benitez. 

In fondo è come se pistolazzi84 o banana33 si sostituisse a uno chef o a un macellaio per spiegare al primo come si cucina il Fugu e al secondo come si taglia la Spider Steak. 

Chi fa questo lavoro con serietà e il giusto scrupolo - prendendo anche delle cantonate: càpita - non merita di essere posto sullo stesso piano dei Da Vinci della tastiera, allora invito - una volta di più, ché non guasta - i sani di mente a scegliere di chi fidarsi: se una voce o una notizia viene riportata da Gianluca Di Marzio, Fabrizio Romano, Luca Marchetti, Alfredo Pedullà e dal Corriere dello Sport potete star certi che contiene degli elementi di verità, altrimenti è solo cibo per allocchi.  

Ci sono ancora tanti lettori che credono a quello che leggono sui giornali o ascoltano in tv: nel preciso momento in cui si diffonde deliberatamente qualcosa di falso, li si froda. Sarà anche un dettaglio, ma per noi è ancora fondamentale rispettare chi spende un euro e mezzo per un quotidiano, sempre che riesca a trovare un’edicola nel raggio di 10 chilometri. 

Il punto è questo: se affermo che il Milan non ha cercato Allegri e la Roma l’ha sondato soltanto prima di Ranieri, mai dopo - ed è la verità - risulto meno attrattivo di chi dà Klopp al Milan o Xabi Alonso alla Roma. Così come quando ricordo che Guardiola ha rinnovato col City a 30 milioni l’anno e per questo non è praticabile per l’Italia, e che Ancelotti spera di restare un altro anno al Real o, in caso di rottura con Florentino, chiudere come ct del Brasile.  

Più la balla è grossa e più è social. Ma senza la credibilità è solo una bocca che parla ma non dice niente. 

PS. Sempre attualissima la formula “come avevo anticipato”: ma se spari col mitra a uno stormo di uccelli, prima o poi uno lo tiri giù.  

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