I gol di Retegui e Kean, il ritorno di Raspadori, le magie di Orsolini, la rinascita di Locatelli, le conferme di Barella e Bastoni, le parate da Champions di Donnarumma: buone notizie per Spalletti che dopo Pasqua può guardare al futuro con più ottimismo. L’Italia non può permettersi un altro Mondiale visto e vissuto da lontano e allora, dopo il flop Europeo da campione in carica, tutto va messo sul campionato del Mondo del prossimo anno. L’Italia non partecipa dal 2014 e non gioca una partita ad eliminazione diretta da Germania 2006, l’anno dei magici rigori di Berlino. Basta questo a capire come il Mondiale 2026 sia una necessità da agguantare ad ogni costo. E allora eccole, le indicazioni di questa stagione.
Donnarumma super, chi sono gli altri azzurri su cui punta Spalletti
Donnarumma sta letteralmente spingendo il Psg in Champions: per ora in semifinale, poi si vedrà. Complici la paternità e il matrimonio in programma tra pochi mesi, Gigio sembra sempre più sicuro di sé e considerando che la Norvegia a giugno tutto sarà tranne che un avversario comodo, per Spalletti è la notizia migliore. L’allenatore toscano punta a un’Italia con il 3-5-2 o 3-5-1-1, a seconda delle occasioni. Da verificare Bastoni, che sta giocando benissimo nell’Inter ma da braccetto rende meglio: vero, ma per Spalletti è un giocatore top, così come l’amico interista Barella. In attacco con le due punte ci sono Raspadori e Retegui, ma occhi puntati su Kean, letteralmente rinato a Firenze. Non è riuscito il miracolo con Zaniolo, tra Atalanta e Fiorentina, ma la cura Palladino con Moise sta dando frutti straordinari. E chissà che da Firenze non possa dare una mano anche Mandragora: lui ci spera e le lacrime con cui ha raccontato qualche giorno fa il suo periodo difficile e la sua voglia d’azzurro potrebbero essere di buon auspicio per un gruppo che ha grande bisogno di senso di appartenenza. In assenza di campioni come nel 2006 a quello si deve far appello.
Tonali e Fagioli, riscatto e giocate
Ci sono poi Tonali e Fagioli che meritano, ormai, di essere giudicati solo per il rendimento in campo: ottimo, straordinario nel caso di Sandro. È in grande crescita anche Locatelli, Frattesi è un’altra certezza così come Politano. Che con Conte fa un lavoro massacrante sulla fascia ma preziosissimo. E poi ci sono le magie di Orsolini, a partita in corso una chiave devastante. Proprio quello di cui l’Italia ha bisogno.