Aspettava da un momento all’altro la convocazione in Vaticano, più di quanto non abbia atteso quelle della Castiglionese 1919 che ha concluso il girone B del campionato toscano di Eccellenza a metà classifica, perché Felipe Bergoglio, pronipote di Papa Francesco, desiderava fortemente conoscerlo personalmente. «Lui ha sempre saputo di me - racconta il 21enne difensore centrale - e so che ci teneva a incontrarmi. Stavo organizzando per andarlo a trovare a Roma, mi resta un grande rimpianto». Il ragazzo, che nel club aretino è approdato a dicembre dopo la prima parte della stagione al Trestina, squadra di D, è rimasto a Castiglion Fiorentino.
Andrà sabato i funerali in piazza San Pietro? «Ne parlerò con la mia famiglia che è in Argentina, a Cordoba, dove ci sono anche i miei fratelli Mateo, Benjamin e Clara. Per me è un momento di dolore. Papa Francesco era cugino diretto di mio nonno e si chiamavano allo stesso modo. Quando Jorge Mario Bergoglio fu eletto papa nel 2013 tanti miei connazionali pensarono che fosse mio nonno, io avevo 9 anni e ho sempre ricordato quei momenti di festa in casa. Sono orgoglioso di portare questo cognome». La grande dote di Papa Francesco? «L’umiltà, non gli interessava apparire e teneva lontano ogni sfarzo. È sempre stato vicino a tutti, specie quanti hanno avuto bisogno».