Prima in classifica e con le semifinali scudetto ormai assicurate. A Trigoria la Primavera torna spesso a spazzare via nubi e portare raggi di sole. Non fa eccezione la Roma di Gianluca Falsini che, con il roboante 9-0 di ieri sull'Udinese, ha ottenuto il pass per le final four del campionato. Un risultato importante se si considera la partenza di tanti calciatori che aveva fatto le fortune negli ultimi anni: da Cherubini a Pagano passando ovviamente per Pisilli salito in primo squadra. Ma il lavoro di Bruno Conti e Alberto De Rossi non è mai a breve scadenza.
Da Mannini ad Almaviva, i talenti per la Roma di domani
La perdita del bomber Misitano, operato al metatarso, sembrava un ostacolo insormontabile per Falsini. Parliamo di un giocatore da quattordici gol e sei assist, oltre al prezioso lavoro in mezzo al campo per i compagni. A questo si è aggiunta anche l'assenza del portiere Marin che ha trovato l'accordo col Psg. Il tecnico, ex terzino di Reggina e Parma, però ha cambiato l'assetto e trovato nuova linfa. In primis con Mattia Almaviva a fare da riferimento lì davanti. Una scelta inaspettata che ha portato subito i suoi frutti: 4 gol e 1 assist per il predestinato a cui Francesco Totti lasciò la sua ultima fascia da capitano nel commovente addio al calcio dell'ex numero dieci. Una storia da copertina, ma dentro al libro dei capolavori della Roma di quest'anno ci sono tanti protagonisti. Mattia Mannini, fresco di rinnovo, è uno di loro. Il salto tra i grandi sembrava imminente ma sarà rinviato alla prossima stagione. Nel frattempo l'esterno ha contribuito a suon di assist alla fuga della Roma. Altro protagonista assoluto è Federico Coletta, 12 gol da centrocampista e un futuro assicurato. Sugli scudi anche i difensori centrali Nardin e Seck, già attenzionati da diversi club così come il centrocampista Romano, uno che ha già trovato spazio in prima squadra e che denota una maturità fuori dal comune dentro e fuori dal campo. E tra gli emergenti più giovani occhio anche a Della Rocca, convocato lo scorso anno da De Rossi per l'amichevole col Milan.
De Rossi-Conti, coppia d'oro. E a Trigoria spunta anche il Liceo
Il lavoro svolto da Alberto De Rossi, Bruno Conti e da tutti gli staff che negli anni hanno portato il club giallorosso ad essere un fiore all'occhiello in Italia. Un'organizzazione capillare che punta alla creazione di una squadra B come avvenuto a Juve, Milan e Atalanta anche se le difficoltà legata ai paletti economici non mancano. Appena entrati si arriva subito al campo Agostino Di Bartolomei dove giocano tutte le categorie dall'Under 15 all'Under 18 e dove si allena la Primavera di Falsini. Un campo che ha visto negli anni crescere ed esplodere talenti come Pellegrini, Frattesi, Calafiori, Bove, Pisilli e tanti altri. Vicino alla tribuna ecco la vedetta dove Alberto De Rossi, oggi responsabile del settore giovanile, osserva tutto. E dove si sono visti in questi anni anche Mourinho, Daniele De Rossi e Ghisolfi. Poco distante altri campi, voluti dai Friedkin, che sono sorti in una zona boschiva dove un tempo di arrampicavano tifosi o giornalisti per "spiare" dentro Trigoria. Uno dedicato solo ai portieri, altri al recupero infortunati o ad allenamenti specifici. Percorrendo un tragitto immerso nel verde si arriva alla palestra: una parte fisica, l'altra mobile per svolgere workout. Macchinari di ultima generazione che poco hanno da invidiare alla prima squadra che si allena a qualche centinaio di metri di distanza. Poi il fiore all'occhiello: il liceo scientifico sportivo Giovanni Paolo II. La Roma è l'unico club in Italia ad avere un luogo di istruzione così elevato all'interno del proprio centro sportivo. Il motivo? Permettere ai ragazzi di seguire le lezioni e di non doverle saltare causa allenamento. Gli orari, infatti, sono studiati per alternarsi alle sedute sul campo.