Un disastro, senza mezzi termini. Anzi una vera e proprio vergogna. L'Italia vista ieri sera contro la Norvegia è stata la peggior espressione del nostro calcio e rischia di far diventare una chimera la qualificazioni ai Mondiali. Sarebbe la terza volta di fila, un risultato inaccettabile. Tanto più visto lo scollamento del gruppo guidato da Spalletti che ha attuato scelte a dir poco contradditorie. La difesa dell'Italia, infatti, è a pezzi. E Spalletti in questi giorni ha preferito chiamare Coppola del Verona e Rugani che nemmeno ha giocato con continuità nel campionato olandese prima di essere rispedito a Torino.
Acerbi, Mancini e quell'ego di Spalletti che non cambia mai
Tutto questo dopo il gran rifiutato di Acerbi. Spalletti ha perso di nuovo l'equilibrio come era già accaduto a Roma con Totti o a Milano con Icardi. Ma stavolta le beghe possono portare a danni ancora maggiori. "Mi è dispiaciuto non aver convocato Cristante, Mancini e Mandragora che stanno facendo benissimo. Però li abbiamo lì come pensiero: se ci manca qualche pedina, la andiamo a rimpiazzare", aveva detto Spalletti una settimana fa. Ma nemmeno gli infortuni a ripetizione hanno convinto il tecnico a chiamare il difensore romanista, vice capitano e con un'esperienza internazionale che oggi pochi hanno nella rosa azzurra. Mancini ha disputato da difensore centrale (il ruolo di Acerbi che ha detto di no alla Nazionale dopo che era stato convocato) una seconda parte di stagione super con la Roma. Spalletti lo ha ammesso dopo averlo seguito. Probabilmente tra i due c'è stata qualche ruggine dopo l'Europeo scorso in Germania, ma il bene della Nazionale dovrebbe andare oltre le solite scaramucce da cortile. Spalletti dovrebbe saperlo bene, ma evidentemente l'ego vince sulla ragione. C'è chi parla anche di malumore per aver appreso che sia Mancini sia Romagnoli erano già in vacanza. Ma va detto che il romanista era rimasto in Italia apposta per essere vicino in caso di chiamata.
Spalletti in bilico, e un altro Mancini scalpita
La posizione dello Spalletti intanto traballa e dopo la Moldova la Federazione prenderà una decisione per cercare almeno di centrare i play off. "Io vado avanti con questo gruppo. C'è da migliorare, non possiamo dare vantaggi come questa sera. Questo progetto è il migliore che abbiamo valutato", ha detto Spalletti dopo il 3-0 in Norvegia. Parole che forse fanno ancora più rabbia. Intanto un altro Mancini potrebbe tornare in azzurro. Roberto sembra tutt'ora essere l'opzione più plausibile in caso di esonero di Luciano. "Tornassi indietro non darei l’addio alla Nazionale, mi sono pentito: ci sono state incomprensioni, se avessi parlato di più col presidente tutto sarebbe andato avanti - ha confessato -. È stato un mio errore. Insomma, tornando indietro resterei. Allenare la Nazionale è la cosa più bella che ci possa essere, vincere con la Nazionale ancor di più”. Parole al miele che fanno pensare a un clamoroso ritorno, dopo che l'ex Ct aveva lasciato gli azzurri nell'agosto del 2023 per accettare l'offerta dell'Arabia Saudita.