Paola Ferrari dice la sua sulla nazionale italiana, che si ritrova alla disperata ricerca di un commissario tecnico dopo il fallimento di Luciano Spalletti. Gli azzurri sono già a rischio nel cammino di qualificazione ai prossimi Mondiali, in programma nel 2026. "Vedere la Nazionale ridotta in questo modo mi dà un grande dolore, ma è anche un’offesa, come italiana, ai tanti valori che per me sono fondamentali nello sport - dice l'ex conduttrice della Domenica Sportiva in una lunga intervista a Mow - Gravina, che è stato tanto messo alla gogna, nel momento in cui chiamò Spalletti fece la scelta migliore possibile. Spalletti arrivava da un trionfo con il Napoli, e quindi si pensava che potesse fare bene. Io sono sempre stata molto critica. Durante l’ultimo Europeo ho coniato quella frase, che vedo essere diventata virale: 'Sembrava un film horror di Dario Argento'. Il punto è che non tutti i matrimoni funzionano. Puoi mettere insieme due persone straordinarie, bellissime, ma l’unione può comunque non funzionare. È quello che è successo con Spalletti. L’errore grave di Gravina è stato non accorgersene subito, perché lo aveva capito tutta l’Italia. Abbiamo disputato un Europeo in modo vergognoso, siamo usciti in modo vergognoso, e già lì si capiva che mancavano i valori giusti nei giocatori: non c’era voglia".
Le parole su Inzaghi in Arabia
Ferrari poi ha parole dure per Simone Inzaghi che, dopo aver sognato il triplete, non ha vinto nulla con l'Inter quest'anno e poi ha lasciato la panchina nerazzurra per i petroldollari arabi dell'Al-Hilal: "Ha fatto una scelta visibile, deve avere le spalle larghe - le parole della 65enne giornalista della Rai - è stato criticato, è una scelta che in Italia raramente viene perdonata, soprattutto dagli interisti. Ma se uno ha certi valori, va in Arabia per 25 milioni l’anno. Dipende da che valori hai. Non lo critico, ma deve sapere a cosa va incontro".