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Il derby Lazio-Roma e la dittatura dell’audience

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Il derby Lazio-Roma e la dittatura dell’audience BARTOLETTI
Leggi il commento sulle scelte di Sky e Dazn in vista della nuova stagione di Serie A

Alzi la mano chi preferirebbe guardare il derby di Torino rispetto a quello di Roma. Non è questione di campanilismo. Ma di calcio. La capitale quest’anno sarà al centro della scena per il duello tra due modi simili, eppure diversi, di interpretare il calcio contemporaneo: Gasperini versus Sarri. Roma laboratorio del football italiano e non solo. Gli ultimi due allenatori italiani ad aver vinto l’Europa League. Roma-Lazio e Lazio-Roma saranno un appuntamento da non perdere anche per questo. È il motivo per cui non può passare inosservato che a Sky e a Dazn, invece, non la pensano allo stesso modo. Il derby di Roma non compare nelle prime venti partite che le due piattaforme hanno scelto per trasmetterle (Dazn in esclusiva, Sky in condominio). È comprensibile che le prime due opzioni siano state riservate a Juventus-Inter e a Juventus-Milan, così come la terza è stata Inter-Juventus. Sono le partite che storicamente attirano più ascolti, quelle televisivamente più appetibili. I dati storici stanno lì a dimostrarlo.

La Juventus non vince, ma attira più di tutti

La Juventus la fa da padrona, è la squadra con più tifosi. Non a caso i libri sull’universo bianconero sono quelli che vendono di più e di conseguenza quelli che gli editori pubblicano più volentieri. Tra le venti partite selezionate, undici riguardano la squadra allenata da Tudor. La dittatura dell’audience è tale che persino Juventus-Atalanta e Juventus-Torino sono state preferite rispetto a Roma-Lazio. Eppure sono decenni che il derby della Mole è (purtroppo per il calcio italiano) derubricato a partita di modesto interesse. Bisogna risalire alla preistoria, al Novecento, per ricordare sfide passate alla storia. Juventus-Atalanta è una partita il cui fascino quest’anno è un’incognita. I bergamaschi con Juric si riconfermeranno tra le candidate allo scudetto? Al momento non sembra questa la direzione. Eppure i signori della tv hanno un’idea diversa. Quel che colpisce leggendo l’elenco delle venti partite selezionate da Dazn e Sky, è che il germe della Superlega sta lì e sarà dura estirparlo. Il monopolio è nei fatti. Le tv trasmetterebbero solo le partite in grado di attirare più pubblico. Se si potesse giocare un campionato solo con la Juventus, le tv lo organizzerebbero domani. Che poi i bianconeri non vincano in Italia da sei anni, è semplicemente superfluo. È l’unione che fa la forza. Non la qualità. A rifletterci bene, è già tanto che non si sia pensato a un bonus punti legato all’audience. 

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