ROMA - Andrey Arshavin, ve lo ricordate? L'attaccante russo che spopolò tra San Pietroburgo (2000/2009 con lo Zenit) e Londra (2009/2012 con l'Arsenal) a suon di gol (75), oggi è sulle home page dei siti mondiali per aver rasato a zero un giornalista. Nessuna vendetta, una semplice scommessa vinta. «Il Kairat ha preso una fregatura, Arshavin sarà un flop totale. Se riuscirà a segnare 7 gol in questa stagione, mi taglierò i capelli a zero». La profezia del giornalista Peter Volikova è stata frantumata dalle reti di Arshavin che, in 25 partite con la maglia del club kazako, è riuscito ad andare a segno per 8 volte. Il bomber 35enne ha quindi preso forbici e macchinetta per capelli, aspettando di fronte alla poltrona per barbiere il povero giornalista. Caro Peter, non svegliar bomber che dorme: il rischio è di trovarsi... senza capelli.

 

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Una foto pubblicata da ???? ???????? (@editor_yuliya) in data: 6 Ott 2016 alle ore 02:16 PDT

LA STORIA - Arshavin è stato uno dei grandi casi della Premier League. Talento unico, fiuto del gol, capacità di fomentare le masse ma anche un mistero profondo. Per i suoi vuoti prolungati, legati soprattutto a motivi caratteriali. Soprattutto dopo l'eliminazione della Russia dall'Europeo del 2012, quando non accettò alcune critiche per le sue prestazioni con commenti negativi nei confronti della tifoseria: «Di cosa dovremmo scusarci? Se non abbiamo mantenuto le attese -disse- questo è un problema vostro». Uno strappo ancora oggi non ricucito: «Prima di quell'episodio, Arshavin era un vero e proprio idolo in Russia. Forse il migliore giocatore della nostra storia -racconta il corrispondete russo Artur Petrosyan- ma dopo quelle frasi qualcosa cambiò. Non è mai stata una persona facile ma al suo carattere controverso veniva contrapposto il calcio che mostrava in campo»