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In Serbia insulti razzisti a un giocatore: esce dal campo in lacrime

AP
Il centrocampista del Partizan, Everton Luiz, ha subito insulti per tutto il derby giocato contro il Rad. Dopo aver risposto con un gestaccio è stato poi minacciato dagli avversari. La Federcalcio serba ha aperto un'indagine

ROMA - Ci risiamo. Ennesimo episodio di razzismo nel calcio. Stavolta la vittima è il centrocampista del Partizan, Everton Luiz, bersagliato per tutta la durata del derby di Belgrado contro il Rad dagli insulti razzisti dei tifosi avversari. Il giocatore - che ha risposto ai buu dei supporter mostrando loro il dito medio - è uscito dal campo in lacrime ed è stato consolato dal proprio portiere. «Amo la Serbia e la sua gente, per questo ho pianto. Ma per favore, dite no al razzismo», ha dichiarato Luiz. Tra l'altro dopo aver fatto il gestaggio ai tifosi avversari il giocatore del Partizan è stato anche al centro di una rissa scoppiata in campo proprio con gli avversari del Rad che hanno provato in tutti i modi a raggiungere Luiz. «Ho subito cori razzisti per tutti e 90 i minuti e mi ha sconvolto anche l'atteggiamento dei calciatori avversari, che hanno assecondato i propri tifosi. Mi hanno attaccato tutti quanti. Voglio dimenticare quanto accaduto il prima possibile. Amo la Serbia e la sua gente, per questo ho pianto». La Federcalcio serba ha aperto un'indagine per fare luce sullo spiacevole caso.

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