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Scozia, cugino Lukaku viola protocollo: governo minaccia stop campionato

Quello di Bolingoli è l'ennesimo problema nel rispetto delle restrizioni per evitare la diffusione della pandemia da parte dei giocatori: si valuta sospensione del torneo

GLASGOW (Scozia) - I calciatori della prima divisione scozzese si stanno dimostrando tra i più indisciplinati nel rispettare le norme relative all'emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. Tanto che il governo ha minacciato la chiusura del campionato qualora continuino le violazioni del protocollo. Alla ripresa del campionato, avvenuta pochi giorni fa, due giocatori dell'Aberdeen sono risultati positivi e la partita al St Johnston è stata rinviata. Il 1° agosto, altri otto giocatori dei 'Dons' sono stati costretti a scusarsi per una festa dopo la partita dei Rangers.

Scozia, campionato può essere sospeso

Ultimamente, è il Celtic ad essere finito nel mirino. Leigh Griffiths è stato chiamato all'ordine dopo il compleanno di sua moglie, che è stato festeggiato senza alcuna precauzione. Ma è soprattutto l'atteggiamento di Boli Bolingoli, cugino di Jordan e Romelu Lukaku, che ha indignato il governo scozzese. Il 25enne belga è tornato in Spagna prima della sfida di sabato contro il Kilmarnock, senza il permesso del suo club. "Alla prossima violazione del protocollo, non avremo altra scelta che pensare di fermare il campionato", ha scritto il governo in un comunicato.

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