Neymar è tornato profeta in patria. Dopo aver lasciato il Brasile per conquistare il calcio europeo con il Barcellona, O'Ney è tornato al Santos, come aveva promesso prima di lasciare i bianconeri. Una scelta romantica, ma che sta dando anche i suoi frutti: due gol, di cui uno olimpico direttamente da calcio d'angolo, e tre assist, a dimostrazine che in Arabia si era visto solo il lontano cugino e che ha ancora qualcosa da poter dare in campo. Certamente non sarà quello dei tempi migliori, quando tutte le big d'Europa se lo contendevano, specialmente due oltre al Barcellona: il Bayern Monaco di Guardiola e il Real Madrid.
Neymar: "Il Real mi aveva offerto un assegno in bianco"
Queste le sue parole al podcast brasliano Podpah: "Stavo per andare al Bayern per Pep Guardiola. Dopo aver vinto il premio Puskás, mio padre mi chiama alle due del mattino. Ho risposto e mi ha detto di aprire la porta, ero in mutande. Erano mio padre, Pep Guardiola e il traduttore. Pep mi ha detto: 'Voglio ingaggiarti e portarti con me, indipendentemente dal club in cui andrò. Farò di te il miglior giocatore del mondo'. Pep ha anche detto: 'Se non segni 60 gol in una stagione, cambierò nome'. E io ero tipo, ok, ma quale squadra? Pep mi ha detto: 'Non posso dirtelo'. L'ho convinto e lui ha detto: 'Firmerò per il Bayern. So che è una città fredda, ma mi prenderò cura di te'. Ma alla fine ho deciso di firmare per il Barcellona. Il Real Madrid mi aveva offerto un assegno in bianco, mi hanno detto che potevo avere tutto quello che volevo. Ma amavo il Barcellona con tutto il cuore. Al Real Madrid avrei guadagnato tre volte tanto. A Florentino sono sempre piaciuto. Ma al Barcellona aveva giocato Ronaldinho e io volevo giocare con Messi".