ROMA - Scene viste e riviste infinite volte, di quelle che passano - nel bene o nel male - alla storia di questo sport. Era la finale del Mondiale 2006, era Italia-Francia, quando Zidane rifilò una testata a Materazzi in pieno petto. In quell'occasione l'arbitro, su segnalazione del guardalinee, estrasse il cartellino rosso e Zizou uscì dal campo a testa bassa accanto alla Coppa del Mondo. Una scena simile, con le dovute proporzioni sull'importanza della gara, è vissuta nella 14esima giornata di Bundesliga tra Schalke 04 e Colonia. Il centrocampista Leon Goretzka subisce fallo e reagisce: alzandosi di scatto colpisce con la testa il petto di Salih Ozcan. Per l'arbitro è tutto regolare, si può proseguire. Nel post partita il gioiellino tedesco si discolpa richiamando il gesto del trequartista francese di 11 anni prima: «L'arbitro era proprio accanto a me. Se avesse ritenuto il mio gesto volontario, credo che sarei stato subito espulso. Volevo semplicemente rialzarmi in maniera veloce. Riconosco che possa sembrare una testata, ma quello che è certo è che non c'è stata la volontà di colpire il mio avversario: non volevo ferire nessuno. Non mi chiamo Zinedine Zidane. Fine della discussione».