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Bayer Monaco, Müller nei guai: accusato di maltrattare i suoi cavalli

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Il calciatore tedesco avrebbe costretto i propri animali a "compiere atti sessuali innaturali per trarne beneficio"

MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) - Dopo il caso Zouma, un'altro calciatore è finito nei guai per aver maltrattato i propri animali. Si tratta del giocatore tedesco del Bayern Monaco Thomas Müller che, secondo quanto riferito dall'organizzazione PETA, che difende la salute e il benessere degli animali, avrebbe costretto i propri cavalli a "compiere atti sessuali innaturali per trarne beneficio". Il campione del mondo 2014 e la moglie gestiscono da anni l’allevamento di cavalli “Gut Wettlkam” vicino a Otterfing, a sud di Monaco. E, dal 2021, il loro centro è diventato ufficialmente una stazione di inseminazione dell’UE per i cavalli da dressage. Un business milionario, che però ha portato la coppia nell'occhio del ciclone.

Müller nella bufera: ecco perché

Poco tempo fa, lo stesso Müller aveva annunciato che uno dei suoi cavalli si era infortunato: "Purtroppo abbiamo una brutta notizia. Il nostro D’Avie non sarà disponibile nei prossimi mesi. Purtroppo è scivolato durante un tentativo di preparazione per la stagione riproduttiva ed è caduto drammaticamente su un fianco. Ha subito un infortunio nella zona dello zoccolo e dovrà riposare completamente per i prossimi mesi". A tal riguardo, l'organizzazione PETA ha accusato la coppia di permettere ai loro cavalli atti sessuali innaturali. Una pratica che, come spiega il tabloid inglese Daily Mail, gli permetterebbe di vendere sperma di cavallo congelato a 200 euro a dose. Un vero e proprio business milionario insomma. “È terribile che sedicenti amanti dei cavalli costringano gli animali a loro affidati in atti sessuali innaturali per trarne il massimo profitto – ha detto Jana Hoger, portavoce del gruppo –. Le ferite subite da D’Avie sotto la supervisione di Lisa e Thomas Müller erano evitabili e non necessarie”

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