ROMA - L'immagine del panino addentato in panchina durante la sfida contro l'Arsenal ha fatto il giro del web entusiasmando gli amanti del calcio nostalgico. La realtà però è che adesso Wayne Shaw, 45enne portiere di riserva extralarge del Sutton, dovrà lasciare la squadra. L'allenatore Paul Doswell ne ha chiesto l'allontanamento e lui ha accettato. Secondo il Guardian lo stesso Shaw rischia di finire sotto inchiesta per mano della FA proprio a causa di quel panino mangiato in panchina durante la partita degli ottavi persa contro l'Arsenal.
IL PROBLEMA DELLA SCOMMESSA - Tra l'altro a rendere la posizione del portiere ancora più imbarazzante è stata la notizia che una nota agenzia di scommesse inglese, la Sun Bets, aveva lanciato sul proprio account twitter una scommessa che poi si è concretizzata: l'ipotesi che Shaw mangiasse una torta in panchina era bancata 8 a 1.
«VOLEVO SCHERZARE» - Il portiere ha ammesso di essere a conoscenza della scommessa: «Mi avevano detto della quota ma in realtà quel panino l'ho mangiato perché avevo digiunato durante tutta la giornata e visto che i cambi erano stati tutti effettuati ho pensato di regalare ai nostri fan un po' di materiale su cui scherzare». Il problema è che la FA ha preso terribilmente sul serio la questione in quanto da regolamento nessun giocatore non può scommettere o indurre a scommettere su un comportamento o una condotta durante una partita. Per questo motivo il Sutton, ha deciso di allontanare il portiere di riserva: «La fama gli ha dato un po' alla testa, è giusto che il giocatore venga riportato coi piedi per terra».
CARESSA: «DISGUSTOSO» - Ad attaccare l'immagine del portiere che addenta un panino in panchina è stato anche Fabio Caressa, telecronista di Sky Sport: «L'immagine del portiere oversize che si mangia il panino è una delle cose più disgustose che abbbia mai visto su un campo di calcio. Non ha nulla a che vedere con lo sport. Speravo si strozzasse. Non che stesse male, per carità. Ma è stata veramente una brutta immagine. Lo sport professionistico è un'altra cosa».