ROMA - Royston Drenthe a 360 gradi. L'ex giocatore del Real Madrid decide di rivelare alcuni retroscena della sua vita da calciatore - o meglio, da ex calciatore - nonostante abbia compiuto soli 30 anni lo scorso 8 aprile. In un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca, l'olandese si focalizza sulla sua esperienza al Real Madrid, dove è stato protagonista per tre stagioni dal 2007 al 2010, vincendo un campionato e una Supercoppa spagnola.
NOTTI MAGICHE - Ripercorrendo la sua biografia racconta come «era solito festeggiare di notte». Nonostante comunichi che «non sia stato questo il reale motivo che lo ha costretto a lasciare Madrid», riconosce che da calciatore aveva molte tentazioni e che spesse volte si è "lasciato andare": «Non ogni notte (come si diceva) ma molte notti, sì. Mi divertivo da matti. Molte volte dovevo uscire in segreto perché non era il momento giusto. Ma non era facile dire di no ogni sera, perché ai giocatori del Real Madrid offrivano molte cose. Poi Madrid è una città molto bella, ci sono molti ristoranti, c'è tanta movida, molte belle ragazze. E tu sei giovane, giocatore del Real. Ci sono molte tentazioni che bisogna affrontare, e non si è totalmente concentrati».
QUELLA VOLTA CHE... - L'olandese non si sbilancia su chi gli faceva compagnia durante queste notti "brave", ma assicura che non era l'unico a divertirsi da sballo: «Con un amico ricordiamo sempre un episodio in particolare e quando lo facciamo, ridiamo a crepapelle. Una sera siamo andati al casinò e improvvisamente si sono avvicinate due ragazze molto belle. Le abbiamo portate in un hotel, abbiamo passato la notte in quattro e siamo stati benissimo. Il problema è arrivato dopo: ci hanno chiesto migliaia di euro ciascuno. Io non avevo idea di cosa pagare! In quel momento pensavo solo a quanto fosse divertente, ma mai che avrei dovuto pagarle. Perdipiù con me non avevo portato i soldi, ma non avrei voluto pagare anche per la vergogna. Inoltre, il mio amico si rifiutava perché erano davvero un sacco di soldi. Alla fine abbiamo dato loro tutte le fiches che avevamo vinto al casinò, non capivo nemmeno cosa stesse accadendo. E avventure come queste ce ne sono varie».
OTTIMO RICORDO - Sull'addio al Real: «Non è stata di certo la mia vita scatenata a farmi andare via dal Real: non sono mai arrivato tardi a un allenamento e ho lavorato molto duramente. Davvero, se ho lasciato Madrid non è stato per questo motivo. Alla fine credo che il calcio sia complicato, a Madrid ancora di più. Ma per il club riservo solo buone parole, con me si sono sempre comportati bene».