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Koeman e la bocciatura di Suarez: “Nel mio Barça sarebbe stato solo uno in più”

EPA

Il tecnico olandese ha spiegato al giornale "Sport" le ragioni del divorzio con l'attaccante uruguaiano  

Non si è pentito di quella scelta: Suarez non serviva al suo Barcellona. E se Ronald Koeman potesse tornare alla fine di agosto, chiuderebbe ancora la porta e non cambierebbe la sua linea di approccio: “Gli dissi subito che, in base alle mie valutazioni, lui sarebbe stato solo uno in più della rosa. Non fu un discorso facile, però io sono abituato a parlare con chiarezza”, ha spiegato il tecnico olandese al giornale “Sport”. Niente equivoci e niente posto garantito. Anzi, tutt’altro: la novità, per Suarez, fu quella di ritrovarsi alla fine agosto in fondo alle gerarchie di Koeman.

Neppure adesso che l’uruguaiano ha segnato cinque gol in sei partite nell’Atletico Madrid, tornato a lottare per il titolo grazie al centravanti di Salto, e che Ansu Fati è stato operato al menisco del ginocchio sinistro e dovrà restare fuori per quattro mesi, Ronald Koeman ha qualche rimpianto. L'attaccante perfetto da affiancare a Messi, per l'ex ct dell'Olanda, resta Memphis Depay, ventisei anni, cinque gol in dieci partite di campionato con l’Olympique Lione. Il club blaugrana lo aveva cercato già in estate. Depay continua a rappresentare il primo obiettivo per il mercato di gennaio. Koeman lo ha allenato in nazionale e lo considera il “gemello” ideale per Messi, che però litigò con l’ex presidente Bartomeu anche a causa della cessione dell’uruguaiano, intoccabile nei ragionamenti di Leo.

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