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Balotelli: «Amo Napoli e i napoletani»

ANSA

L'attaccante del Nizza sarà a San Siro per la partita della Nazionale: «Tiferò Italia». Poi rivela: «In passato sono stato vicino alla Juventus»

ROMA - C'è un ospite molto atteso, in tribuna d'onore, a San Siro: «Ci sarò per tifare Italia». Balotelli spingerà gli azzurri contro la Germania, nell'amichevole che però non lo vede ancora tra i convocati: «Oggi sono qua per l'evento Puma e ho la serata libera quindi andrò a San Siro -ha detto a Mediaset Premium- perché sono un tifoso della Nazionale, lo sono sempre stato. Mi fa piacere vedere dal vivo come giocano i giocatori. Voglio capire la mentalità di questa squadra. Se ho parlato con Ventura? Ancora no...». Ma ha già la risposta pronta in caso di una telefonata: «Non sono uno che parla, dovrò dimostrargli in campo il mio valore. Dovrò giocare come Mario sa giocare».

SOGNI - Gli chiedono di quello che potrebbe accadere nel caso in cui la "favola" del Nizza dovesse concludersi con una vittoria del campionato: «Se vinco la Ligue 1 prendo un elicottero e volo sopra Nizza». Alcuni retroscena rivelati sul mercato: «Prima del passaggio al Milan dovevo andare alla Juve ma poi ci furono alcuni problemi e non si realizzò il trasferimento. Ha ragione Mihajlovic, l'ultimo anno non sono esploso solo per problemi fisici». Infine una battuta sull'Italia (Paese) e le nostalgie canaglie: «Amo Napoli e i napoletani, lì vive mia figlia ma per il momento tornare in Italia non rientra nei miei piani. Penso solo al Nizza e alla Francia».

STORIE - «Con Moratti ho avuto un rapporto speciale. Ero più piccolo e mi ha trattato come un figlio, gli voglio bene e lo seguirò sempre. Berlusconi è stato il primo rapporto freddo. Ha avuto delle uscite un po' scomode, ma da giocatore del Milan sono stato zitto perché non volevo creare problemi e neanche adesso parlo perché non ho voglia». Mario Balotelli, in un'intervista a Sky Sport, racconta così il rapporto istaurato con i presidenti di Inter e Milan. «Berlusconi - aggiunge - non sempre è stato un signore. Su Moratti non ho niente da dire, fantastico". Infine una considerazione sull'ad rossonero Adriano Galliani, vicino a lasciare il Milan dopo trenta anni: "Il Milan perde il personaggio più grande della sua storia ma non se ne rendono conto. Berlusconi a livello calcistico è grande perché c'era Galliani».

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