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Ibrahimovic: «Svezia razzista, mi attaccano per le mie origini»

REUTERS
L'attaccante del Manchester United al veleno: «Se mi fossi chiamato Andersson o Svensson i media mi avrebbero difeso anche se avessi rapinato una banca»

ROMA - «In Svezia c'è un razzismo inconscio contro di me perché non mi chiamo Svensson o Andersson». Zlatan Ibrahimovic torna a pungere la stampa del suo paese come più volte fatto durante la sua carriera. L'attaccante del Manchester United, attualmente ai box per problemi al ginocchio operato in primavera, si sfoga durante un'intervista a Canal+ attaccando i media svedesi a modo suo, senza peli sulla lingua. «In Svezia c'è un razzismo latente. I giornali mi attaccano ancora di più perché non riescono ad accettare che io sia Ibrahimovic. Se un altro giocatore commettesse un mio stesso errore, lo difenderebbero. Non dico che ci sia razzismo, ma un razzismo inconscio quello sì: ne sono convinto al 100%. Se mi fossi chiamato Andersson o Svensson, mi avrebbero difeso anche se avessi rapinato una banca».

Ibra insiste: «Il Pallone d'oro svedese al massimo è stato vinto due volte dai più forti. Io ne ho vinti 11. Undici palloni d'oro! Quello che ho fatto per il calcio svedese, non l'ha mai fatto nessuno. Sono il migliore della storia del calcio svedese», ha concluso l'attaccante 36enne.

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