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Covid, in Inghilterra un giocatore su tre rifiuta il vaccino

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Il risultato di un sondaggio condotto tra gli atleti della English Football League è allarmante: molti calciatori inglesi non si sono vaccinati e non hanno intenzione di farlo

Non è ancora scattato l’allarme, ma solo perché il tema è quanto mai delicato, e potenzialmente esplosivo. Soprattutto in Inghilterra dove nessuno si è ancora azzardato a parlare di obbligo di vaccinazione. Impossibile anche solo ipotizzarlo - almeno per il momento - in una nazione dall’alta vocazione liberale e libertaria. Nonostante i contagi oggi siano 25 volte superiori a quelli di 12 mesi fa. E nonostante i decessi quotidiani abbiano subito un brusco rialzo, tornando ai preoccupanti livelli dello scorso marzo. Numeri sufficienti per delineare un quadro emergenziale che indurrebbe alla massima prudenza. E soprattutto ad affidarsi alla copertura vaccinale, che si sta comunque dimostrando efficace e duratura nel limitare ospedalizzazioni e decessi, tutelando così il sistema sanitario inglese. Analisi evidentemente non condivise da moltissimi calciatori inglesi, almeno uno su tre, che finora hanno detto “no” ai vaccini.

Il sondaggio

È questo il risultato di un sondaggio condotto tra i club dei tre campionati professionistici d’Inghilterra, al di sotto della Premier League: almeno un terzo dei calciatori inglesi non solo non è stato ancora vaccinato, ma non ha neppure intenzione di farlo. Secondo i dati visionati dal quotidiano Daily Telegraph, circa il 70% dei giocatori della English Football League, una lega che racchiude 72 società (dei campionati di Championship, League One e League Two, l’equivalente della Serie B e C italiana), hanno già ricevuto almeno la prima dose di vaccino, o si sono apertamente dichiarati a favore della vaccinazione. Una percentuale in linea con la media nazionale, dal momento che in Inghilterra, nella fascia d’età tra i 18 e 29 anni, il 70% ha ricevuto almeno la prima dose. Mentre restano decine quelli che stanno rifiutando la copertura farmaceutica, in maniera pienamente lecita peraltro, dal momento che le autorità del calcio inglese - contrariamente a quanto suggerito qualche mese fa - non hanno intenzione di rendere obbligatori i vaccini per i tesserati. Che - come nel caso del centrocampista dell’Everton Fabian Delph - spesso affidano ai social il loro scetticismo. «Non è una teoria del complotto credere che il sistema immunitario sia in grado di fare ciò per cui è stato creato», ha scritto il 31enne di Bradford. Dopo essere risultato positivo ad un test anti-Covid, svolto quando si trovava in ritiro con la nazionale svizzera, è emerso che anche Granit Xhaka, centrocampista dell’Arsenal, è tra i giocatori che finora si sono rifiutati di vaccinarsi, nonostante i tentativi di persuasione del suo club.

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