LONDRA (Inghilterra) - "Nel 2021 dovrei essere libero di dire a tutti chi sono, ma molti tifosi sugli spalti sono ancora convinti di essere negli anni ’80. Voglio aprirmi con le persone, perché è ciò che sono e ne sono orgoglioso, ma la verità è che sarò crocifisso (se lo faccio)" sono state le parole di un giocatore della Premier League ad Amal Fashanu, nipote di quel Justin che nel 1990 fece coming out e poi si tolse la vita nel 1998.
I timori in campo
Al tabloid inglese Sun questo giocatore ha anche riportato quelli che sono i suoi timori anche quando scende in campo: "Quando gioco, mi sento come se i tifosi possano indovinarlo e giudicarmi oppure mi chiedo se lo possano capire dagli abiti che indosso fuori dal campo. Questo ha avuto un effetto terribile su di me a livello mentale, è terrificante". Amal Fashanu da anni porta avanti la lotta contro l'omofobia nello sport, ha realizzato un documentario pluripremiato su suo zio oltre a creare un ente di beneficenza dedicato ad aiutare a combattere proprio l'omofobia e il razzismo all'interno del calcio.