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Chiesa, il titolo per rilanciarsi: ma lo stipendia pesa

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Chiesa, il titolo per rilanciarsi: ma lo stipendia pesa Getty Images
Campione d'Inghilterra con il Liverpool, ora la priorità è tornare protagonista, magari abbassandosi lo stipendio

C’è una foto di qualche giorno fa in cui si vede Federico Chiesa teneramente abbracciato a van Dijk durante i festeggiamenti della Premier del Liverpool. È il segno di come lo spogliatoio abbia abbracciato - non solo fisicamente - l’ex stella di Fiorentina e Juve che in questo primo (e ultimo?) anno inglese è stato poco più di una meteora. Ha giocato così poco - 37’ in 4 presenze - che per portarsi a casa la medaglia Slot lo deve mettere in campo almeno un’altra volta. Poco per uno come Chiesa, arrivato in Premier dopo che Motta aveva deciso che non andava più bene per la Juve. Aveva vissuto un’estate complicata, Federico: euforico fuori dal campo per le nozze con la sua Lucia, triste nel rettangolo verde visto che a Torino era, di fatto, un fuori rosa. Il Liverpool era  arrivato come un colpo di scena, dopo che in Italia non si erano aperte prospettive, soprattutto economiche. Ma l’anno inglese è andato male, a tratti malissimo. E adesso il futuro è un rebus. 

Chiesa, il declino e dove può andare il prossimo anno

Campione d’Europa nel 2021 con l’Italia, dopo la stagione inglese Chiesa ha sicuramente il conto in banca più ricco visto lo stipendio da sei milioni più bonus, ma tutto il resto è più povero. Mai protagonista, sparito dai radar, ha perso la Nazionale dove non gioca da quasi un anno e a 27 anni, 28 da compiere, ha bisogno di giocare per rilanciarsi. Il Liverpool lo ha pagato tanto ma non tantissimo: 12 milioni più tre di bonus (ad ora nessuno o quasi maturato), pagabili in 4 esercizi. Il che vuol dire che, oggi Chiesa è costato ai campioni d’Inghilterra appena 3 milioni. Per questo è facilmente rivendibile e le possibilità in Italia (la prima scelta) non mancano, così come in Premier. Federico dovrebbe però abbassarsi lo stipendio: dopo un anno del genere non sarebbe un problema, la priorità è tornare a fare il calciatore. E non solo il campione virtuale o l’amico di spogliatoio. Il titolo di campione d'Inghilterra, se non altro, può essere un bel biglietto da visita. Seppure ottenuto con un ruolo marginale.

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