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Cantore e Caruso sulla parità di genere: "Dobbiamo seguire l'esempio di Gama"

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Cantore e Caruso sulla parità di genere: "Dobbiamo seguire l'esempio di Gama"
Le due calciatrici azzurre: "Lei ha fato tanto per le giocatrici. Ora spetta a noi raccogliere il suo testimone"

“La prossima battaglia da portare avanti dovrà essere quella della parità di genere”, con queste parole Sofia Cantore e Arianna Caruso hanno preso posizione nel corso della quinta puntata di ‘Il Futuro è Donna’, la webserie della FIGC che affronta diverse tematiche sull’empowerment femminile per contribuire a una crescita di consapevolezza dell’intera società. "Come donne, non solo nello sport, abbiamo sempre dovuto lottare più dei maschi per ottenere delle cose che nel passato non erano affatto scontate - ha dichiarato Cantore - Gama ha fatto tanto per le calciatrici e ora anche noi sentiamo il dovere e la voglia di aiutare le più giovani”. L'obiettivo è ottenere le stesse opportunità dei colleghi maschi: “La parità è avere accesso alle loro stesse strutture e a determinati diritti che non ci vengono ancora riconosciuti - ha aggiunto Caruso - siamo fortunate perché oggi il calcio oltre ad essere una passione è anche il nostro lavoro. Ma dobbiamo continuare a lottare per avvicinarci ulteriormente agli standard del calcio maschile”.

Le differenze con la Germania 

Arianna Caruso, centrocampista del Bayern Monaco ha raccontato l'esperienza vissuta in Germania e le differenze che ha potuto riscontrare con il nostro Paese: "Lì gli stadi sono pieni e sui social dei club non ci sono mai commenti negativi o sessisti. In Italia è vero che è un fenomeno che riguarda anche i maschi, ma nei nostri confronti non fa quasi mai riferimento alla prestazione quanto al fatto che non dovresti giocare in quanto donna. Quando ti confronti con un mondo del genere ci sono delle difficoltà, e io ci ho dovuto fare i conti anche se per fortuna i miei genitori mi sono sempre stati vicini”.  "Quando ero piccola - ha concluso Sofia Cantore - in molti si stupivano nel vedermi in un campo da calcio. I problemi se li fanno gli adulti, mentre i bambini vivono tutto in maniera più pura. Di recente sono stata invitata nella scuola elementare del mio paese ed erano tutti euforici nel vedermi. Seguono il calcio femminile, hanno le nostre figurine e iniziano a considerarci dei riferimenti, senza fare nessun tipo di discriminazione. È bello perché vuol dire che nel futuro c’è speranza”.

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