Il duro scontro fra l'attaccante e i tifosi al termine del match contro il Sassuolo è stato ridimensionato ma la rottura fra il giocatore e il popolo interista è ormai insanabile. Inevitabile la cessione in estate
Andrea Ramazzotti lunedì 2 febbraio 2015, 09:07
ROMA - Insulti, accuse, cori ostili, minacce una maglia regalata alla curva, ma rifiutata in un clima da far west al termine di Sassuolo-Inter. Protagonisti Mauro Icardi e i tifosi nerazzurri che non hanno gradito la sconfitta, ma soprattutto il comportamento dell’attaccante quando insieme ad alcuni compagni si è recato sotto lo spicchio del Mapei Stadium per ringraziare gli ultras e “scusarsi” della brutta prestazione. Ne è venuto fuori uno scambio di insulti (pesanti) non certo edificante che è stato solo parzialmente disinnescato da un successivo chiarimento tra alcuni calciatori (con Maurito in testa) e i supporters. Resta, però, la frattura, vistosa e probabilmente insanabile, tra il numero 9 e il popolo interista, il primo passo verso una cessione estiva inevitabile. L’Inter spera che l’argentino continui a segnare con questa frequenza (undicesimo centro in campionato, sedicesimo in stagione contro il Sassuolo) per scatenare un’asta. Il Chelsea, l’Atletico Madrid e il Liverpool sono già interessate, altri club si aggiungeranno.
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