LA FESTA - L’impresa del Valencia porta la firma di un argentino di Santa Fe, Juan Antonio Pizzi, che nel mese di dicembre aveva regalato lo scudetto (Torneo Inicial 2013) al San Lorenzo de Almagro, il club di cui è tifoso Papa Francesco. Dopo il trionfo, Pizzi è stato chiamato dal Valencia a sostituire in panchina Miroslav Djukic. Un emozionante ritorno al passato per lui, ex centravanti, che nel 1993-94 aveva segnato undici gol con la maglia del Valencia, pronto a prenderlo proprio dal Barcellona. Pizzi ha imposto il secondo ko in campionato ai blaugrana di Martino, che in precedenza si era arreso solo il primo dicembre sul campo dell’Athletic Bilbao: 0-1, gol di Muniain. Non solo: il club catalano, nella Liga, era reduce da venticinque vittorie consecutive.
IL PROTAGONISTA - Un sabato da incorniciare per Paco Alcacer, vent’anni, due gol nelle ultime partite. Avverte la stima di Pizzi, può compiere il salto di qualità. E’ cresciuto nel vivaio del Valencia tra elogi e paragoni con David Villa, che ora aiuta Diego Simeone e l’Atletico Madrid nella corsa al titolo. Alcacer è un attaccante moderno: ha un fisico da seconda punta, è alto un metro e 74, cerca di fare la differenza con la sua agilità e la sua rapidità di esecuzione. Gli piace partire sulla fascia, è ambidestro, ma può fare anche il centravanti di movimento, favorendo gli inserimenti dei centrocampisti. Pizzi è convinto di poterlo completare. Ha lasciato partire Helder Postiga, ingaggiato in prestito dalla Lazio fino a giugno, per favorire la maturazione di Paco Alcacer, nato il 30 agosto del 1993 a Torrent e protagonista quest’anno in Europa League (quattro presenze e tre reti, due contro il Kuban Krasnodar e una al San Gallo). Si è messo in luce anche in Coppa del Re (un gol al Gimnastic).
LA STORIA - Ha debuttato nella Liga il 14 gennaio del 2012 con Unai Emery in panchina, entrando in campo negli ultimi ventuno minuti della gara persa al “Mestalla” per 1-0 contro la Real Sociedad. Nell’estate del 2012 è stato ceduto in prestito al Getafe: ventuno partite e tre gol sotto la guida dell’allenatore Luis Garcia. La prima rete nella Liga l’ha realizzata il 7 gennaio del 2013, partendo dalla panchina, nella sfida con il Rayo Vallecano (1-3). Una stagione che gli ha permesso di fare un po’ di esperienza, prima di rientrare a Valencia. Pizzi ha bloccato la sua cessione in prestito durante il mercato di gennaio. E Paco Alcacer l’ha ripagato con un gol all’Espanyol (2-2) e uno al Barcellona (3-2) nel giro di una settimana. Insegue un doppio traguardo: spingere il Valencia nei sedicesimi di Europa League contro la Dinamo Kiev e aiutarlo in campionato a risalire la classifica (ora è ottavo, 28 punti in 22 partite). Ha un contratto fino al 2016, lavora per diventare titolare e il suo sogno è quello di ripetere la carriera di David Villa. Un paragone sbocciato nel 2011, quando Paco Alcacer conquistò l’Europeo Under 19 con la Spagna del ct Melendez: era un gruppo speciale, composto anche da Alvaro Morata (Real Madrid) e Deulofeu (di proprietà del Barcellona e ora in prestito all’Everton). Fu proprio lui a decidere la finale (3-2) contro la Repubblica Ceca con una doppietta nel secondo tempo supplementare.