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Delusione Napoli: Higuain, ma dove sei finito?

Action Images / Reuters

L’eliminazione in Europa League una vera mazzata. Ma il suo futuro è ancora al Napoli

ROMA - La domanda è: ma cosa gli è successo? Perché quello non è Higuain, neanche la sua controfigura, neppure la pallida fotocopia. La risposta è allo Juventus Stadium, in quella scelta (dolorosa) di Benitez, una resa inevitabile dinnanzi alla realtà: 45° minuto, spogliatoio per il riposo, «Pipita resti fuori». Non è volata una mosca, perché è così che si fa quando un allenatore decide, ma anche perché non c’era nulla da obiettare neanche alla propria coscienza, alla propria autorità lesa: Higuain non c’era sabato e non c’era stato neanche a Kiev, né in casa con il Dnipro, ha mandato a spasso per il campo la sua sagoma ciondolante, anche irritante se volete, anche indisponente, anche isterica, con troppi gesti plateali e neppure un’idea da scovare in quel repertorio da fenomeno.

IL PARADOSSO - Poi è tutto un valzer di numeri ed incastri, «come una scacchiera di notti e giorni su cui il destino gioca com gli uomini come se fossero pezzi degli scacchi» direbbe Pérez Reverte: con il re che scopre d’essere un inutile pedone, fagocitato ancora. Uffà: non c’è Higuain, s’è dissolto misteriosamente magari anche prima di ritrovarsi fuori dalla finalissima di Europa League; era quella la sua missione assai speciale, regalarsi la magìa, intrufolarsi in un’altra favola, sognare colonne sonore modello «we are the champions». Macchè, ma no: il Napoli è sparito ed il Pipita pure, nonostante i suoi ventisette gol che rappresentano il primato in salsa partenopea d’un biennio che rischia di restare tormento, altro che estasi.

LO CHOC - Forse è stato proprio quello «il momento», Kiev, nel sentire in sé il peso della responsabilità di una eliminazione bruciante, perché ad un centravanti di tale spessore non sarà sfuggito (onestamente) di avere avuto varie volte il matchball a portata di piede. Non è bastato ritrovarsi Higuain, non l’anno scorso per arrivare secondo, e c’è il rischio che neanche stavolta sia stato utile per arrivare terzo: però un pipita non può essere improvvisamente trasformato in un «peso», nonostante qualche eccesso nella «silhouette». 

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