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Napoli, torna il numero uno: Reina per tre anni

EPA

Tutto sistemato con il portiere che tra domani e mercoledì sarà a Napoli per le visite. Pronti a tentare un nuovo assalto a Darmian. Hysaj e Vrsaljko le alternative

NAPOLI - Alzi la mano chi non l’ha rimpianto almeno una volta, chi non l’abbia inseguito con il pensiero lungo il suo percorso professionale, chi non sia andato a scorgerlo nei video, chi non l’abbia aspettato: alzi le mani la Napoli che non s’è persa “rivedendolo”, osservandone la sagoma imperiosa dal flash della memoria, ripensando a ciò ch’è stato quell’anno - pur con i tormenti - al suo carisma. Alzi la mano chi non ha chiesto, a se stesso, di ritrovare Pepe Reina, di riconquistarne il fascino e la personalità, di consegnarli le chiavi d’un porta scorrevole nella quale s’infilavano in tanti, in troppi e che adesso può essere chiusa a doppia mandata, mettendoci il cuore.

HE’S BACK - Perché poi a volte tornano e sono destinati a restare: tre anni almeno - così dice il contratto - il resto verrà da sé e si vedrà. Ma il Napoli sarà di Reina, della sua amabile - amata - guasconeria, di quella fisicità rassicurante che da domani (al più tardi mercoledì) verrà valutata attraverso il canonico rito delle visite mediche: però è fatta, da un bel po’, e con un colpo di spugna si “cancella” - da ambo le parti - l’errore dell’estate del 2014, quella del “divorzio”, d’una separazione che poi è divenuta dolorosa. Il primo passo, e in epoca non sospetta, è stato di De Laurentiis: si sono visti, mica solo al San Paolo dove Reina è tornato ogni volta che ha potuto, hanno dialogato, hanno riveduto e corretto le reciproche posizioni e si sono dati appuntamento per quest’estate, da vivere assieme, progettando il rispettivo futuro per un triennio. Al Napoli è mancata la personalità d’un leader, non soltanto la qualità di un attore protagonista: e quando il gioco s’è fatto veramente duro, da Bilbao in poi, non c’erano “duri” con i quali rimettersi a sfidare l’universo. Reina sta per ripiombare nella sua dimensione, in quella città che lo ha stregato e l’ha spinto a confessarsi: «Un posto incantevole nel quale vivere». Ha provveduto alla preiscrizione dei bambini a scuola, ora procederà avvicinandosi alla squadra, per afferrarla a sé.

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