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Astori gela il Napoli: ora tratta con la Fiorentina

Action Images / Reuters

Nuove tensioni tra il centrale e la società: salta la firma. E la Viola può approfittarne

NAPOLI - Una spy (A)story. Un incredibile colpo di teatro che ha trasformato la telenovela in un thriller: nonostante mercoledì l'accordo fosse stato raggiunto - famigerata immagine compresa - e all'incontro il giocatore si fosse presentato con la borsa pronta, convinto di raggiungere Sarri e la squadra a Dimaro, ieri Davide Astori non ha firmato il contratto con il Napoli. Anzi, di più: alla fine ha lasciato infastidito il luogo della riunione che, da passerella delle firme, è diventato teatro di una frattura improvvisa. Di uno strappo che Aurelio De Laurentiis ha provato a ricucire contattando il suo manager, Claudio Vigorelli, ma che, fino a sera, è rimasto tale. Sullo sfondo, la Fiorentina: in agguato ad attendere gli sviluppi e pronta a portare a casa Astori. Arrivederci alla prossima puntata.

LA BEFFA - E allora, l'incredibile epilogo di una vicenda tormentata che ricorda quella che anni fa vide protagonista Morgan De Sanctis. Già, proprio così: attesa spasmodica, ritardi, nervi infiammabili e i diritti d'immagine a riscaldare l'atmosfera. Addirittura rovente in occasione dell'ultimo incontro andato in scena a Milano: Astori, 28 anni e l'aspirazione di riscattarsi alla grande in un'altra grande, dopo l'avventura in chiaroscuro con la Roma, si presenta in albergo forte dell'accordo con la Puma e pronto a firmare il quadriennale con il Napoli. Pronto e convinto di mettere nero su bianco l'intesa raggiunta a parole. La beffa delle beffe? In borsa, insieme con i vestiti da portare a Dimaro, aveva conservato anche gli scarpini per allenarsi. Proprio quegli scarpini che, a conti fatti, hanno complicato maledettamente l'affare.

LA RABBIA - L'antefatto è noto: il Napoli gli chiede di risolvere il contratto con la Puma, lui accetta e il brand tedesco, al posto di penali e conseguenze del tipo, gli prospetta la soluzione intermedia già adottata con Gabbiadini a gennaio. Ovvero: indossare esclusivamente le proprie scarpe fino alla scadenza del contratto stesso, o almeno fino a quando il club azzurro non avrà realizzato materialmente gli scarpini a marchio Calcio Napoli. Astori attende una decina di giorni, in fibrillazione, ma alla fine riesce a trovare l'accordo e lo comunica. Perfetto, ci siamo: accordo fatto e incontro fissato per firmare e poi partire per Dimaro. Il difensore e il suo entourage si presentano e succede il patatrac: i documenti non arrivano, le penne restano nel taschino e il silenzio è assordante. Fino a quando Astori, comprensibilmente provato dai giorni di attesa, si innervosisce e lascia la riunione.

LA TELEFONATA - La Fiorentina, nel frattempo, resta rispettosamente in agguato: nel senso che la sua offerta al difensore è pronta e confezionata, ma l'assalto definitivo non sarà sferrato fino a quando l'affare con il Napoli non sarà saltato del tutto. Ipotesi possibile? A questo punto tutto è possibile. La certezza è che ieri, ancora ieri, De Laurentiis ha chiamato Vigorelli, uno dei manager di Davide, per provare a ricomporre la frattura. Diplomazia al lavoro e appuntamento a oggi: per un nuovo capitolo.

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