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Un mese alla fine del mercato. Super Inter, piace il Napoli

Juve, Roma e Milan tra conferme, novità e qualche dubbio

ROMA - Un mese alla fine del mercato, tra bilanci parziali e sogni che resistono. Eccellente il lavoro dell’Inter di Thohir, deciso a investire fidandosi del Mancio per riallacciare, dopo anni bui, il filo d’una grande tradizione. Kondogbia non è solo un derby vinto, ma un centrocampista tra i più forti e ambiti, giovane e perciò destinato ad aprire un ciclo eppure in grado d’incidere subito un’impronta. Jovetic, l’ultimo arruolato, è un talento puro, smanioso di riaffermarsi dopo il periodo opaco di Manchester, qualità aggiunta in un bell’attacco simboleggiato da Icardi il cui rinnovo vale un acquisto. Miranda e Murillo, infine, scaveranno trincee sudamericane in una difesa impreziosita anche da Montoya: esperto il primo, rampante il secondo, moderni entrambi nella fusione di eleganza e solidità. Programmati altri innesti - Perisic, Melo, Criscito o Clichy -, ma adesso è prioritaria, anche per esigenze finanziarie, la partenza dei nerazzurri estranei ai piani.

La Juventus, senza più Vidal, Pirlo e Tevez, ha perso indbbiamente in personalità e gol, ma ha saputo accaparrarsi big di caratura internazionale - Khedira, Mandzukic - e trovato intanto il coraggio di rinnovarsi e ringiovanirsi spesso mancato alle squadre vincenti: Rugani e Zaza sono già nel giro azzurro, Dybala è il futuro dell’Argentina, eppoi non ha prezzo aver blindato Pogba. Certo, il saldo cessioni-acquisti non autorizza a sostenere, al momento, che la Juve padrona della A sia più forte, ma può ancora arrivare il grande 10, il trequartista desiderato da Allegri e in cima alla lista bianconera.

Il Milan coccola le punte Bacca e Luiz Adriano - qualità, incisività, grinta - e il centrocampisra Bertolacci, chiaramente maturo per una big. Il giudizio, già positivo, è destinato a impennarsi se l’ingresso di Mr Bee dovesse sbloccare tre grandi colpi: Witsel, Romagnoli e Ibrahimovic.

A proposito di Romagnoli, la Roma farebbe bene a trattenerlo: la riduzione del gap dalla Juventus passa anche dalla conferma del gioiellino. Ai giallorossi è giusto fare i compimenti dando per scontati l’ufficialità di Salah - già giallorosso, certo, ma ancora al centro d’una diatriba Fifa - e lo sbarco di Dzeko, da un pezzo prenotato.

Piace, infine, il Napoli, ridisegnato attraverso una rivoluzione mirata, fatta di innesti non eclatanti ma utili (Allan e Valdifiori erano senz’altri due tra le più belle rivelazioni del campionato). Anche per gli azzurri, l’asticella del gudizio può alzarsi: attesi un treqartista - ma Insigne convince nel ruolo - e un difensore di peso.

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