TORINO - Andrea Barzagli, Martin Caceres, Daniel Pablo Osvaldo... Simboli dell’ottima tradizione della Juventus sul mercato invernale, tutti e tre protagonisti restituiti alla serie A che avevano già conosciuto. Il centrale azzurro fu svenduto dal Wolfsburg, l’uruguaiano ch’era già stato bianconero strappato al Siviglia per 8 milioni, l’argentino ottenuto in prestito dal Southampton che l’aveva acquistato dalla Roma. Anche stavolta, a gennaio, potrebbe esserci un grande ritorno: l’abbinamento a Ezequiel Lavezzi va oltre i sempli rumors, nulla è scontato però l’idea è concreta, tatticamente sensata ed economicamente allettante.

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DUBBI. L’argentino, chiuso al Psg, a giugno sarà svincolato: lui ha voglia di cambiare e Laurent Blanc potrebbe avallarne la scelta. Con un investimento minimo, considerata l’imminente scandenza contrattuale, Massimiliano Allegri avrebbe un esterno perfetto per il 4-3-3 che ha modellato, alternandolo, spesso sovrapponendolo, al suo classico 4-3-1-2. Lavezzi, che ha appena compiuto 30 anni e possiede passaporto comunitario - a differenza, per esempio, di Henrix Mkhitaryan del Borussia Dortmund -, garantirebbe un ulteriore salto di qualità e d’esperienza: 

i dubbi dell’ad Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici, che l’avevano corteggiato per altro già in passato, si concentrano così sull’ingaggio elevato, sull’impossibilità d’impiego in Champions League e naturalmente sulla concorrenza folta che la certezza d’un addio al Psg scatenerebbe. In corso Galileo Ferraris si vagliano pro e contro, confrontandosi intanto con i dirigenti francesi e con gli agenti del ragazzo: poche settimane fa, Alejandro Mazzoni è stato segnalato a Vinovo, e aspettando il suo ritorno, tra un paio di settimane, proseguono i contatti con il socio italiano Alessandro Triulzi.

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