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Made in China: il calciomercato scopre la nuova potenza

Viaggio nel mondo e nei numeri di questo mercato invernale che guarda ad oriente: Jiangsu, Hebei, Tianjin e Shanghai nel nostro vocabolario. La Premier resta la più ricca, per ora.

ROMA - Ni hao Europa. Il calcio sale sul risciò e prende la strada dell'est. Lo dicono i numeri, o meglio gli euro, o ancora meglio gli yuan. Lo dice questo calciomercato che solo in apparenza lascia lo scettro del più ricco alla Premier League. I 294 milioni di euro spesi oltre la Manica sono una cifra consistente, ma la Chinese Super League è lì, 70 milioni più sotto. Anche perchè il mercato british è già chiuso, quello dell'est tirerà avanti altri 25 giorni, fino a fine febbraio. Con i suoi 215 milioni spesi, la Cina è la nuova superpotenza del calcio (i dati sono di transfermarkt). Singolare poi, che il quarto campionato per investimenti sia la China League One, la Serie B cinese.

STRAPOTERE ROSSO - Basti pensare che tra i primi quattro club che hanno speso di più in questo calciomercato invernale, ben tre hanno gli occhi a mandorla. Lo strapotere rosso è figlio del Tianjin Quanjian (primo club alla voce uscite con 40,6 milioni), dell'Hebei China Fortune FC ( secondo con 39,45 mln) e dello Jiangsu Sunin (quarto con 32,75mln). Il Newcastle terzo con 37,7 milioni spesi a gennaio, fa quasi tenerezza. Dell'onda rossa che sta travolgendo l'occidente pallonaro si è parlato spesso in questi giorni: piani finanziari, strategie di mercato, accademie calcistiche e investimenti infrastrutturali puntano all'evento top: l'organizzazione dei Mondiali in Cina. Diciamolo, se calciatori del calibro di Guevanio, Jadson, Luis Fabiano, Gervinho, Guarin, Mbia e Ramires hanno scelto di mangiare involtini primavera negli anni a seguire, un motivo ci sarà. Da quelle parti piovono yuan a secchiate, basta pensare all'unica notizia che ha smosso la chiusura del nostro calciomercato invernale: quei dieci milioni di euro a stagione che lo Shanghai Shenua sul filo della sirena ha offerto al Pocho Lavezzi, in uscita dal Psg il prossimo giugno e corteggiato da tante italiane. Che alzerebbero bandiera "gialla", di fronte a queste cifre.

I PIU' PAGATI - In un periodo di infinita recessione economica i 28 milioni che lo Jiangsu ha tirato fuori per Ramires del Chelsea fanno sensazione. E' l'esterno brasiliano il calciatore più pagato di questo calciomercato. Seguito a ruota da Imbula, che per 24 milioni lascia il Porto per accasarsi allo Stoke City. E dal semisconosciuto brasiliano Elkeson, per un affare made in China, che dal Guangzhou approda allo Shanghai di Sven Goran Eriksson per la modica cifra di 18,5 milioni.

L'ITALIA S'E' DESTA - Terzi in classifica per investimenti fatti con i suoi 122 milioni di euro spesi. Stiamo molto meglio della Bundesliga quarta, della Ligue 1 quinta e della Spagna addirittura ottava. L'Italia ha ripreso a spendere e anche ad incassare, visto che i quasi 95 milioni di euro in entrata testimoniano che finalmente siamo tornati a vendere meglio degli altri. Gervinho dalla Roma all'Hebei la cessione che ha dato i frutti migliori con i suoi 18 milioni; Paloschi, con i 9,5 milioni di euro via Swansea, rappresenta la cessione più alta di tutti i tempi in casa del Chievo. Bene così.

GLI SVINCOLATI - Chiudiamo con una curiosità, il mercato degli svincolati continua: saranno anche bolliti, vecchi, in declino e destinati al tramonto, ma nomi del calibro di Robinho, De Jong, Damiao, Ilsinho e Samaras possono pur sempre stuzzicare la fantasia...vero amici cinesi?

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