ROMA - «Devo tanto a Rudi Garcia, restare a Roma con Spalletti sarebbe stato come tradirlo». Gervinho torna a parlare del suo passato alla Roma e lo fa dalle colonne dell'Equipe. L'attaccantge ivoriano in un'intervista conferma la sua voglia di restare in Cina e la scelta dettata anche dal suo forte rapporto con il tecnico francese: «E’ grazie a lui che ho firmato con la Roma, perché in realtà il club non era troppo favorevole al mio arrivo. Lui mi ha voluto a tutti i costi. Quando poi Spalletti è arrivato, gli ho detto che il problema non era lui, ma che era il momento di partire ed andare in un nuovo club. Non avevo più le motivazioni per fare quello che mi chiedevano. Continuare a battermi ogni settimana per la Roma, ottenere dei buoni risultati per Spalletti era come tradire Garcia».
LA CINA E' IL PAESE DEI BALOCCHI DEL CALCIO
CINA MILIONARIA - «La migliore soluzione era partire. In più i due club si erano accordati su tutto per la mia cessione». Chiaro che non è stata soltanto una scelta di cuore, anche il portafogli ha contato: «Avere 60 mila euro per un match vinto in Europa è impossibile, nemmeno al Real accade. Ogni gol segnato sono 150 mila euro. Per ogni partita la squadra può lottare per 800 mila, 900 mila o un milione di euro».