TORINO - Tutto pronto. Mancano la firma e l’annuncio. Semplici formalità, ribadiscono i vertici bianconeri: arriveranno entro la prossima settimana. Massimiliano Allegri porterà avanti il progetto, legandosi alla Juventus fino al giugno 2018, un anno in più rispetto all’attuale scadenza e opzione morale per la stagione successiva. Il nuovo contratto contemplerà anche un ritocco dell’ingaggio che ne farà uno dei tecnici più pagati d’Italia.
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CICLO - L’assegno non è una sfumatura, però nemmeno un fattore decisivo: a spianare l’intesa ha provveduto in primis la piena condivisione degli obiettivi, la certezza che la Juve è destinata a proseguire un ciclo importante in Italia e diventare sempre più protagonista in Europa.Le basi sono solide, l’impianto di squadra competitivo, pochi ritocchi di livello e l’esperienza maturata intanto dai giovani favoriranno un ulteriore salto di qualità. Tante le indicazioni positive emerse in questa stagione, le più importanti nei momenti peggiori sul piano dei risultati: la reazione avuta in campionato, quando tutto sembrava perduto, e la notte di Champions in cui la Juve ha impaurito il Bayern, tradita a un passo dal sogno dalla sfortuna e da quel gap di malizia, non solo qualità, che resiste rispetto alle grandi d’Europa.
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SERENITA’ - Allegri non aveva mai dubitato della squadra («Ha importanti doti tecniche e soprattutto morali» il pensiero espresso alla vigilia del Milan»), nemmeno quando la vetta era lontana e attorno era un fuoco di critiche, a Monaco ha avuto conferma d’aver raggiunto un nuovo step nel percorso di crescita.
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