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Brocchi irritato dai suoi giocatori: il Milan ripensa a Lippi

ANSA

Il Milan ha ancora tre giornate a disposizione per chiudere al sesto posto ed evitare di rimanere fuori dall'Europa League.

MILANO- Cristian Brocchi è già sulla graticola. Dopo la vittoria, di misura, ottenuta contro la Sampdoria, il calendario faceva ben sperare dato che i rossoneri avrebbero affrontato il Carpi al Meazza e il quasi retrocesso Verona al Bentegodi. Invece, il Diavolo non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 contro la squadra di Castori e ancora peggio è andata contro la fatal Verona di Luigi Del Neri che si è imposta per 2-1. Brocchi è stato scelto da Silvio Berlusconi in persona per dare una scossa al Milan, ma fino a questo momento i risultati non gli stanno dando affatto ragione.

NERVOSISMO- Brocchi starà già maledicendo di aver accettato, in corsa, l’incarico di primo allenatore del Milan. Il classe 76 stava disputando un ottimo campionato con la squadra Primavera e ora si ritrova a dover guidare una squadra stanca, poco motivata e in cui regna tutt’altro che l’armonia. L’esonero di Sinisa Mihajlovic, a sei giornate dal termine, è forse l’autogol più clamoroso di Silvio Berlusconi in oltre trent’anni di Presidenza. Il problema non è mai stato l’allenatore: lo sono la mancanza di programmazione e una rosa non all’altezza della situazione. I tifosi rossoneri sono stanchi di vedere il Milan lontano dalle zone nobili della classifica e hanno puntato, naturalmente, il dito nei confronti di Berlusconi e di Adriano Galliani.

MI ASSUMO TUTTE LE RESPONSABILITA'

IL RETROSCENA- Il Milan è uscito con le ossa rotte dallo stadio Bentegodi. Donnarumma ha dovuto effettuare la bellezza di 10 parate e nulla ha potuto sul rigore di Pazzini e sulla punizione all’incrocio dei pali di Luca Siligardi, scuola Inter. Secondo quanto riporta La Repubblica, Brocchi non avrebbe preso bene l’atteggiamento di alcuni suoi giocatori e avrebbe sbottato: A qualcuno non importava della sconfitta, pensava a prenotare il ristorante”. Fortunatamente per il Milan mancano solo tre giornate al termine del campionato: c’è il sesto posto da difendere e una Coppa Italia, difficile, da provare a conquistare in finale contro la Juventus. Brocchi vorrà vedere già dalla sfida contro il Frosinone, domenica 1 maggio, una reazione d’orgoglio da parte dei suoi giocatori. Il tecnico rossonero si gioca la credibilità e la permanenza sulla panchina del Diavolo anche nella prossima stagione, visto che sulla sua testa già aleggia l'ombra di Marcello Lippi, vecchio pallino di Galliani e Berlusconi.

SE BROCCHI PERDE ANCORA PUO' TORNARE SINISA

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