ROMA - Il prossimo non sarà un mercato facile per l’Inter. Il presidente Thohir e i suoi dirigenti lo sanno da tempo, ma al termine della chiamata di sabato con il presidente lo ha capito anche Mancini. Dopo aver rispettato il -30 milioni imposto dall’Uefa per il bilancio 2015-16 (la certezza arriverà il 30 giugno alla chiusura dell’esercizio, ma i dati presentati lunedì a Nyon vanno in questa direzione), il club nerazzurro dovrà arrivare al 30 giugno 2017 con i conti in parità. Almeno quelli considerati dall’Uefa (sono esclusi i costi del vivaio, le spese per migliorare le strutture ecc). Facile? Mica tanto visto che c’è un’Europa League da giocare (la lista nerazzurra sarà da 21 o 22 unità: è uno dei nodi da sciogliere) e una rosa da rinforzare con tante “spine” da evitare.

QUASI... INCEDIBILI - Thohir ufficialmente non vuole cedere nessuno dei migliori e Mancini è d’accordo. Senza (almeno) una partenza eccellente, però, fare mercato come vorrebbe il tecnico sarà complicato. Handanovic, sondato dal Chelsea e dallo United, adesso è seguito pure dall’Arsenal. Con le sue frasi di sabato («Nel futuro non si sa quello che può succedere») ha fatto intuire che non è più certo di restare. L’Inter lo valuta almeno 15 milioni, non poco per un quasi trentaduenne. I Gunners risolveranno il problema? Il suo agente, Federico Pastorello, se ne sta occupando. Brozovic, Perisic e Icardi hanno la fila in Premier League e in altri campionati, ma perdere uno di loro tre sarebbe grave per la crescita della squadra. La decisione è quella di dire di no a qualsiasi offerta che non sia... irrinunciabile. Idem per Miranda e Murillo, mentre Medel si è tolto da solo dal mercato e Kondogbia non ha acquirenti alle cifre della scorsa estate.

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